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Manzo: “Al Cus strutture d’avanguardia. Troppa disaffezione per il Messina”

Si dice che ottenere grandi risultati una volta sia già un’impresa, ripeterli vorrebbe dire ottenere qualcosa di straordinario. Per Davide Manzo il Cus Unime rappresenta quella sfida che serviva dopo le stagioni esaltanti come team manager e addetto stampa del Città di Messina, direttore generale del Camaro, fino all’ultima breve parentesi, meno fortunata, come direttore operativo dell’Acr Messina. Da quasi un mese, Manzo è il nuovo direttore operativo del settore calcio legato all’ateneo.

Alberto Donato
Il responsabile del CusUnime calcio Alberto Donato

Le similitudini con l’approdo al Camaro di sei anni fa ci sono eccome, a partire dalla voglia di far crescere il mondo calcistico universitario, partendo dalle fondamenta, vale a dire dal settore giovanile, che può diventare una fucina di talenti. Manzo, dunque, è pronto a sfruttare tutta l’esperienza maturata negli ultimi anni.

“Sto vivendo queste settimane con molto entusiasmo, naturalmente quando si intraprende una nuova sfida c’è sempre una gran voglia di fare – ha sottolineato il dirigente messinese –. Il lavoro non mancherà, considerato il buon numero di iscritti. Vorremmo alzare ancora il livello della scuola calcio e di conseguenza del vivaio: questo dovrà essere il nostro obiettivo principale. Fare calcio con i giovani può sembrare facile, ma non lo è assolutamente: raccogliere risultati a livello giovanile richiede pazienza, tempo e fatica ma questo si sa. Vogliamo far bene anche con la prima squadra, reduce da un campionato deludente in Seconda Categoria, così come migliorare i già buoni risultati della squadra femminile. Ringrazio il responsabile del settore calcio Alberto Donato, che mi ha voluto fortemente qui. Anche Alessandro Parisi non ha certo bisogno di presentazioni”.

Cittadella Sportiva
La Cittadella Sportiva Universitaria

Il punto forte del mondo sportivo universitario sono senza dubbio le strutture, che in tutto il Sud Italia per dimensioni sono seconde soltanto a quelle del Cus Napoli. Non a caso vengono praticate decine di discipline, dal fitness al tennis, dalla ginnastica artistica al calcio a cinque, dalla pallacanestro all’hockey, dall’equitazione a pattinaggio e tiro all’arco. “Al Camaro abbiamo investito molto per ridare dignità al Marullo, oggi “Despar Stadium”, che rappresenta un fiore all’occhiello per il calcio dilettantistico regionale. Al Cus ho trovato strutture all’avanguardia per poter ottenere il massimo in tutte le discipline e un grande ambiente, con tanta gente professionale. Messina dev’essere orgogliosa di avere una Cittadella Sportiva così: ci sono campi, palestre e piscine che sono straordinarie. Avere a disposizione delle strutture in una realtà molto complessa come la nostra è senza dubbio un vantaggio”.

Rando e Manzo
L’abbraccio tra Pasquale Rando e Davide Manzo in panchina

Per Manzo impossibile non ricordare l’esperienza al Camaro: “Per descrivere quegli anni non basterebbero tutti i superlativi assoluti del mondo – ha continuato Manzo –. Abbiamo ripreso la squadra in Seconda Categoria e alla fine del girone d’andata della stagione 2018/2019 eravamo in testa al campionato di Eccellenza. Il settore giovanile aveva un buon numero di iscritti ma in questi anni è cresciuto in maniera esponenziale. Proprio la semifinale nazionale Juniores forse rappresenta il risultato di cui vado più orgoglioso, perché essere arrivato tra le prime quattro di una competizione in cui partecipavano migliaia di rappresentative di alto livello è un risultato impressionante. È stato un piacere lavorare con Antonio D’Arrigo e Pasquale Rando, con cui avevo uno splendido rapporto già in precedenza. Abbiamo lavorato bene insieme e li ringrazio per la fiducia. Tengo poi a rivolgere un enorme ringraziamento a un gruppo di calciatori e ragazzi straordinari con cui ho condiviso gli ultimi anni, come Cappello, Mondello, Assenzio, Cammaroto, Campo, Morabito, Mannino e Paludetti, soltanto per citare i principali. Chiaramente non posso dimenticare tutto lo staff di dirigenti, collaboratori e tecnici, come Giuseppe Fontana, che adesso è con me al Cus, Antonio Grasso, Giovanni Amodeo, Enzo Raimondi, Franco Rao, Fortunato D’Arrigo e tanti altri”. 

Cittadella Sportiva Universitaria
Il terreno in sintetico della Cittadella Sportiva Universitaria dell’Annunziata

Manzo è stato uno degli ex dirigenti neroverdi a tentare l’avventura entrando nell’organigramma dell’Acr Messina, esperienza durata pochi mesi e naufragata con gli scarsi risultati e con i continui avvicendamenti in panchina: “Non mi pento della scelta. Anzi, la rifarei altre mille volte. Ho realizzato il sogno di entrare a far parte dell’unica squadra per cui faccio il tifo fin da bambino – ha sottolineato –. Purtroppo questa esperienza è arrivata nel momento storico più complicato. Tutti noi avevamo iniziato la stagione con la speranza di essere protagonisti, ma poi i risultati sono stati deludenti. Purtroppo rispetto al Messina e all’ambiente che ricordavo, molte cose sono cambiate in peggio e l’ultimo decennio è stato caratterizzato da una progressiva e comprensibile disaffezione della piazza verso il Messina. Da giovane tifoso ho vissuto gli anni di Massimino e da giornalista ho raccontato la scalata dai Dilettanti alla serie A con Aliotta prima e Franza poi. In quei periodi lì non si parlava altro che di calcio in città, adesso paradossalmente sembra essere diventato un argomento secondario”. 

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