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Messina

Acr, Sciotto vicino al passo d’addio. Sullo stadio la società replica al Comune

La lettera aperta dei tifosi, che si dichiarano disposti a supportare soltanto un unico Messina, ma non Acr e Fc se resteranno divisi, rappresenta un nuovo strappo. L’ennesimo nei tre anni di gestione della famiglia Sciotto, caratterizzati da tanti avvicendamenti dietro la scrivania e in panchina, dove si sono alternati ben nove allenatori.

Obbedio e Cazzarò
L’ex ds Antonio Obbedio e Michele Cazzarò, uno dei nove tecnici della gestione Sciotto

In settimana il presidente Pietro Sciotto dovrebbe sciogliere le riserve sul futuro, indipendentemente dall’invito di quattro gruppi organizzati. Nelle ultime ore il massimo dirigente giallorosso non ha nascosto ai suoi collaboratori tutta l’amarezza per un’altra stagione in cui l’obiettivo play-off è rimasto distante, anche più di quanto dica l’ottavo posto a questo punto conclusivo, nonostante investimenti e sforzi profusi.

Sarebbe bastato forse un risultato differente nelle ultime uscite con Roccella, Marsala e Marina di Ragusa per riscrivere il destino di una stagione iniziata con quattro sconfitte consecutive tra Coppa e campionato, appena in parte mitigate dalla vittoria a tavolino con l’Acireale. Il bagno di pubblico estivo a Piazza Duomo è finito in fretta nel dimenticatoio, con la separazione dal direttore sportivo Antonio Obbedio che ha preceduto quello con la compagine dirigenziale arrivata in estate dal Camaro.

Coralli
L’attaccante Claudio Coralli ceduto in inverno all’Aglianese

La crescita organizzativa e il ritiro in Toscana, sicuramente più lineare e organizzato rispetto a quelli delle due estati precedenti, trascorse tra la Calabria e la Sicilia, sono serviti a poco, a causa delle tante scelte infelici sul mercato. Sembrano scontati nuovi strascichi legali con l’ex dirigente della Lucchese, che denuncia il mancato versamento di spettanze arretrate.

A Obbedio, a cui la proprietà ha delegato molte più scelte rispetto a quanto avvenuto con i suoi predecessori, non sono state perdonate le mancate conferme di alcuni protagonisti dell’annata precedente, la scelta di Cazzarò per la panchina e gli onerosi biennali firmati in estate con Coralli, Esposito e Siclari, poi ceduti nella sessione invernale, oltre che con Cristiani, che resta invece vincolato anche per la prossima stagione, al pari di Arcidiacono.

Pietro Sciotto
Pietro Sciotto ai microfoni dei cronisti (foto Giovanni Chillemi)

Se la manifestata voglia di disimpegno si concretizzerà davvero, resta da capire il destino del titolo, che Sciotto ha ribadito in queste ore di non volere assolutamente trasferire in provincia. Sarà messo in vendita? Ci saranno eventualmente acquirenti credibili? Domande che peraltro dal 2009 tornano molto spesso d’attualità.

Se sul fronte sportivo il passo indietro, peraltro paventato a più riprese in questo triennio, non è mai stato così vicino, l’Acr non sembra invece transigere sul fronte stadi. La società ha consegnato ai suoi legali una copia della convenzione per la gestione del “Franco Scoglio” rinnovata fino al maggio 2021, regolarmente controfirmata dal Comune. Una versione quindi opposta a quella fornita dall’assessore allo sport Giuseppe Scattareggia e dal dirigente del Dipartimento Sport Salvatore De Francesco.

La Tribuna B dello stadio “Franco Scoglio” (foto Nino La Macchia)

Un nuovo scambio epistolare tra le parti è stato confermato anche da Palazzo Zanca. La società della famiglia Sciotto ha replicato alle contestazioni mosse dal Comune, rimarcando l’effettuazione di alcuni interventi, mentre altri sono rimasti in sospeso a causa dell’emergenza Coronavirus che da tre mesi a questa parte ha “congelato” anche il calcio. Nei mesi precedenti l’Acr aveva contestato anche l’installazione a bordo campo – definita “abusiva” – dei led, che il Fc ha poi rimosso su invito della Commissione di Vigilanza.

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