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Mannella, leggenda siciliana: “Anni di allenamento valgono più dei centimetri”

Oltre 19mila voti per il vincitore del contest di serie A2: “San Giovanni Valdarno e Trapani sono le mie due famiglie”. Alla base del suo successo l’identità coi tifosi e una grande etica del lavoro: “Votato da tutta Italia, coi tifosi un rapporto speciale. Trascorrevo più ore all’oratorio che a scuola”. L’ex assessore lavora adesso a un progetto turistico e culturale: “Firmeremo un protocollo per la crescita delle due aree geografiche”. 

Francesco Mannella
Francesco Mannella con la maglia di Trapani

La vittoria di Francesco Mannella al contest nazionale “Leggende” di serie A2 grazie ad oltre 19mila voti ottenuti da ogni parte d’Italia riconcilia con una pallacanestro di altri tempi, che ha lasciato nei tifosi un ricordo indelebile. Non era facile per chi come lui ha ottenuto grandi imprese sui campi oltre trent’anni fa ma la passione della gente è stata determinante per permettergli di superare ogni avversario e spesso protagonista sul parquet anche in tempi molto più recenti dei suoi.

Il titolo di leggenda di Trapani arrivato coi successi ai danni di Alexis e del vincitore dell’anello Nba Reggie Johnson e successivamente quello nazionale gli hanno garantito grande visibilità. Mannella si identifica principalmente in due luoghi.

Trapani di Mannella
Mannella in posa con Trapani

“Risiedo in Sicilia da 38 anni, per cui Trapani e la mia città natale, San Giovanni Valdarno, rappresentano tutto per me. Giocavo da playmaker ed ero più piccolo rispetto agli altri ma ho sempre creduto di potercela fare. Ho avuto la fortuna di avere un bravo allenatore come Vincenzo Lorenzini, dalla mentalità aperta e che vedeva tantissime partite a tutti i livelli per apprendere nozioni. In Toscana eravamo un gruppo di giovanissimi di grandissimo talento come il sottoscritto, Masini, Nunzi, Rossi e Manuela Bagnolesi, tanto che abbiamo vinto la serie B con un’età media di appena sedici anni e mezzo. Ad un certo punto la società decise di capitalizzare la nostra cessione e con il ricavato di quelle operazioni di mercato realizzò il palazzetto cittadino che prese il posto delle vecchie palestre scolastiche. Il mio cartellino fu acquisito dal patron Garaffa di Trapani e da allora non mi sono più mosso dalla Sicilia, eccetto per un anno”.

Mannella
La maglia numero 12 di Mannella

Tra un mese, proprio nel comune di Mannella, è prevista la firma di un protocollo che permetterà alle due città di diventare partner tra loro molto stretti: “L’11 luglio si terrà una riunione finalizzata ad un gemellaggio tra le due macroaree per lo scambio turistico e aziendale, che potrebbe aprire ad accordi di natura commerciale. L’intesa tra le parti è stata trovata subito e verranno in Toscana anche rappresentanti dell’Amministrazione di Trapani. Per me che dai 20 ai 30 anni di età sono sempre stato a contatto con le stesse persone tutto questo è un sogno che si avvera e mette in contatto le mie due grandi famiglie. Il mio passato da assessore mi sta aiutando anche nello sviluppo di “Duecento artisti per la pace”, un altro progetto che porto avanti”.

Fam Cucine
Mannella con la maglia sponsorizzata da Fam Cucine

Il successo gratifica enormemente Mannella che in cuor suo, sfida dopo sfida, ci ha sempre sperato: “Ho ricevuto voti da tutta Italia, per me che ho sempre preferito fare un passaggio in più piuttosto che mettermi in proprio questo è stato il mio ultimo assist col pallone. Anche se ho smesso da 25 anni paradossalmente ero più conosciuto tra i tifosi rispetto ad alcuni avversari. Non ero un novellino: ho speso anni e intere giornate all’oratorio per perfezionarmi tecnicamente e anche da giovane nel confronto con giocatori che avevano il doppio della mia età riuscivo sempre a primeggiare. Questo perché a sedici anni un ragazzo non inizia la sua carriera ma è da considerarsi già formato. Le società devono inoltre riabilitare i playground all’aperto, specialmente nella nostra regione, e preferirli alle palestre al chiuso, per far maturare i giocatori sulla tecnica di base”.

Francesco Mannella
Francesco Mannella effettua un tiro libero

La preoccupazione è relativa al futuro prossimo di una disciplina come la pallacanestro che deve necessariamente ripartire: “A Trapani siamo stati una delle provincie in Italia con meno contagi di Coronavirus in assoluto ma adesso è prioritario far ripartire il movimento, che altrimenti rischia di morire. I nostri bambini sono fermi da quattro mesi, bisogna riportarli nei campetti all’aperto e successivamente nei palazzetti”.

Col duro lavoro ha ottenuto soddisfazioni anche in massima serie, senza mai tradire la sua identità di giocatore stakanovista: “Nella vita sono un infermiere e con orgoglio posso dire di aver sempre lavorato oltre all’impegno sul campo. È stato un grande sacrificio, di cui non mi pento. Ricordo l’esperienza a Fabriano, dove in cabina di regia mi alternavo con Maurizio Lasi, guidato da Alberto Bucci, realizzando otto punti in quindici minuti di media. In serie B ero incontenibile, in A2 e A ricordo sfide bellissime condite anche da “ventelli” personali contro avversari fortissimi e con al fianco i migliori compagni possibili”.   

Mannella
Mannella ha lasciato a Trapani un ricordo indelebile

L’esperienza personale di Mannella traccia il ritratto di un anticonformista che probabilmente anche per il suo modo di fare è stato adottato sportivamente da Trapani: “Ho fatto il percorso all’inverso, ovvero dal Nord sono arrivato al Sud. Ero piccolino per questo sport, ma me la cavavo bene anche a calcio. Il bello della vita è che schiude sempre una nuova sfida da dover accettare”.

Numeri da urlo per lui nel contest. Una sfida però lo ha visto tremare fino all’ultimo: “Le sfide fuori regione non sono mai facili. La prima del tabellone contro Del Vicario, bandiera di San Severo, è stata durissima. Si è risolta a mio vantaggio solo a quindici secondi dal suono del gong. Considerati i rispettivi numeri di voti, 8mila preferenze in due, è stata quella la vera finale morale, perché le altre sono riuscito a vincerle con più facilità. Temevo inoltre molto il confronto con Basile in realtà, perché lui ha partecipato al contest anche in A1 e fa parte di un basket più moderno. Corvo è stato un grandissimo avversario, anche lui molto amato”.

Mannella a Malta
Mannella a Malta

Un aneddoto con un grande della pallacanestro messinese può aiutare a tratteggiare ancora meglio la figura dell’ex trapanese: “I miei punti di forza riconosciuti erano la lettura del gioco, il palleggio, il passaggio e anche il tiro a canestro. Ricordo quando il grande Vittorio Tracuzzi disse di me che ero il ragazzo con la migliore velocità di esecuzione mai vista in questi fondamentali. Quella considerazione detta da un grande allenatore rappresenta un onore per me”.

In conclusione i ringraziamenti da parte della Leggenda di A2 a chi gli ha permesso di intraprendere l’avventura toscana che lo ha lanciato in questo panorama: “Il medico Ferdinando Vanni ha avuto il merito di portare la pallacanestro a Valdarno, dando vita al progetto della Polisportiva Galli. Mi spiace vedere il poco coinvolgimento verso di me da parte del Trapani Basket, ma questo non mi distoglie dal portare avanti il lavoro coi ragazzini meno fortunati nel Baskin. Alla fine lo sport e anche la mia vittoria aumentano significato se riescono a unire le persone e non certamente a dividerle. Noi del Sud dobbiamo restare sempre coesi”.

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