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Messina

“Un calcio al razzismo” dà appuntamento al 2021. Mutti ricorda l’episodio di Zoro

L’Università degli Studi di Messina ha voluto ricordare le prime cinque edizioni della manifestazione “Un calcio al razzismo” attraverso un emozionante video, fissando il nuovo appuntamento al prossimo anno. Nel filmato gli interventi di Carlo Giannetto (vice presidente Cug – Unime)  e Nino Micali (presidente Cus Unime).

Bortoli Mutti
Bortoli Mutti è stato sulla panchina del Messina dal 2003 al 2006

L’ex tecnico del Messina Bortolo Mutti, condottiero dei giallorossi nella storica promozione in A del 2003-04 e poi nel campionato del settimo posto in massima serie, ha inoltre inviato la propria testimonianza: “Il razzismo è un problema che abbiamo vissuto in prima persona a Messina, dato l’episodio di Zoro avvenuto nella partita con l’Inter del 2005. L’ivoriano fermò la partita, si prese il pallone e si affrettò a chiamare l’arbitro Tagliavento per i vari insulti che provenivano dalla curva interista. Un episodio dal quale cominciarono a prendere in considerazione queste forme di razzismo che, nello sport, purtroppo ancora oggi persistono. Quando la manifestazione potrà svolgersi io darò la mia disponibilità a venire a Messina” ha detto l’allenatore originario di Trescore Balneario, chiudendo il suo video-messaggio con un immancabile “Forza Messina!”.

un calcio al razzismo 2017
I protagonisti dell’edizione 2017 di “Un calcio al razzismo”

Da tanti  anni il CUG ed il Cus Unime hanno promosso iniziative al fine di coinvolgere tutto l’Ateneo ed in particolare la popolazione studentesca sui temi della diversità, promuovendo la ricchezza derivante da una società multietnica e multiculturale. La manifestazione ha sempre costituito un’importante opportunità per riflettere su stereotipi e pregiudizi, utilizzando lo sport come determinante per scardinare alcuni preconcetti forse ancora troppo presenti nella nostra società.  Il calcio, e lo sport più in generale, sono considerati come uno strumento che supera le barriere razziali attraverso un linguaggio non verbale. Il torneo, fin dalla prima edizione, ha inteso promuovere attraverso lo sport il dialogo interculturale nei giovani migranti, nonché favorire una cultura etica e di valori sociali positivi alla cittadinanza.

 

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