La Polizia Stradale di S. Agata Militello ha eseguito il sequestro preventivo del viadotto autostradale “Buzza”, carreggiata con direzione Messina-Palermo, compresa tra il km 119+620 e il km 120+840 dell’Autostrada A20, gestita dal Consorzio Autostrade Siciliane, nel territorio di Caronia. Il sequestro ha interessato il viadotto lato mare, posizione nord, su cui poggia la carreggiata. Rimane invece libero da vincoli e dunque aperto al traffico il viadotto parallelo nel medesimo tratto, con direzione inversa Palermo-Messina, sulla quale si svolge attualmente tutta la circolazione veicolare, con doppio senso di marcia. Il provvedimento cautelare è stato emesso dal Gip del Tribunale di Patti, Eugenio Aliquò, su richiesta dei Sostituti Procuratori Giorgia Orlando e Federica Urban.
Risultano iscritti nel registro degli indagati sei funzionari del Cas. In particolare, si tratta dei direttori generali dell’ente e dei responsabili delle singole aree autostradali, succedutisi negli anni, che non avrebbero provveduto alla manutenzione e al ripristino a regola d’arte della struttura, omettendo di effettuare i lavori necessari per rimuovere le relative, potenziali situazioni di pericolo. Le indagini sono state avviate a seguito della comunicazione di un utente, che aveva segnalato una situazione di pericolo e di potenziale dissesto riguardante il viadotto in questione. Il Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco, il 10 dicembre 2018, ha eseguito un sopralluogo sul viadotto, rilevando il “disassamento” dei basamenti dei pilastri portanti della struttura. I basamenti superiori in calcestruzzo su cui poggia il viadotto e l’intero asse viario risultano fortemente fuoriusciti e disallineati, con la concreta possibilità di uno “scarrellamento” del singolo plinto rispetto all’appoggio e all’asse viario.
La Procura di Patti ha proceduto alla nomina di un consulente tecnico, il professore Franco Buontempi, dell’Università La Sapienza di Roma, che all’esito di complesse indagini tecniche, svolte anche tramite l’ausilio di droni e finalizzate ad un’analisi strutturale di tipo analitico e alla valutazione circa la sicurezza e la vulnerabilità dell’infrastruttura, ha concluso come il viadotto “Buzza” mostri chiari segnali di dissesto e di abbandono. Le indagini tecniche, in particolare, hanno evidenziato come lo stato del viadotto, debba essere corretto immediatamente per scongiurare il rischio serio e concreto di cedimento immediato e di collasso dell’intera struttura. Secondo il consulente, il cedimento potrebbe verificarsi a seguito di un evento sismico anche di bassa portata; a tale proposito è opportuno ricordare che l’opera in questione è qualificata come “infrastruttura strategica” posta in una zona “a pericolosità sismica medio – alta”, con conseguenze facilmente immaginabili. Inoltre, il rischio concreto di un cedimento potrebbe dipendere anche da “azioni ambientali usuali”, ossia eventi atmosferici naturali, fra cui sono da annoverarsi anche le semplici “variazioni termiche”.