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Pensabene: “Confido nell’orgoglio di Sciotto. Andiamo verso una D low-cost”

Il tecnico dell’Acr Messina Andrea Pensabene è tornato a parlare nel corso di una diretta curata da GoalSicilia. È stata l’occasione utile per tracciare un bilancio della fin qui breve parentesi giallorossa, la seconda dopo il 2011: “Ho avuto poco tempo a disposizione per potere incidere e trasmettere il mio credo. Abbiamo giocato tre partite, conquistando due buone vittorie. Ho trovato un bel gruppo, un po’ sfiduciato per l’andamento del campionato ma con la cultura del lavoro. C’era contestazione e quindi mancava il grande pubblico. Abbiamo lavorato soprattutto dal punto di vista mentale”.

Andrea Pensabene
Andrea Pensabene riparte dal Paternò targato Strianese

L’Acr è risalito in ottava posizione, a dieci punti dal piazzamento play-off e con otto lunghezze di margine sui play-out. L’allenatore palermitano è convinto che nel finale di stagione i peloritani avrebbero potuto progredire ancora: “Il gruppo mi ha seguito, si incominciava a intravedere qualcosa. Quando si subentra non è semplice come quando si lavora fin dall’estate. Nell’ultima partita con il Licata, contro un avversario tosto, siamo andati sotto, ma abbiamo cambiato marcia e alla fine siamo stati premiati dalla vittoria. Poi c’è stato lo stop, non so dirvi cosa sarebbe accaduto”.

Dopo le vittorie del campionato di D con Isernia ed Ebolitana, Pensabene era ripartito dall’Eccellenza: “Sono sceso di categoria per una scelta di vita e alcuni problemi familiari, che mi hanno costretto a rimanere a Palermo. Ma si può lavorare bene ovunque: lo spirito conta più della serie. Con Paternò e Scordia mi sono divertito, centrando altrettante qualificazioni ai playoff. Ho accettato volentieri la chiamata inattesa del direttore del Messina, in una città importante, che ha due belle squadre”.

Pietro Sciotto
Il presidente Pietro Sciotto con il figlio

Dopo l’emergenza Coronavirus il futuro è tutto da scrivere e il tecnico ne è consapevole: Sciotto è un presidente ferito, che ha subito troppe umiliazioni. È sfiduciato perché in tre anni non ha raggiunto i risultati sperati. In cuor suo ha tanta voglia di rivalsa. La sua azienda, come tutto il paese, è in ginocchio e quindi sta pensando soprattutto a quello. Ma ha sempre uno sguardo verso l’Acr”.

Ai microfoni di GoalSicilia, Pensabene ha però scommesso sulla voglia di riscatto della proprietà: “Sciotto è un presidente con grandi potenzialità, la città dovrebbe tenerselo stretto. Quest’anno ha investito tanto, con un monte ingaggi elevato, rinnovando sensibilmente la squadra. Purtroppo le responsabilità sono degli operatori di mercato con cui hanno lavorato. Non voglio colpevolizzare nessuno, ma dal campo non sono arrivate le risposte”.

Andrea Pensabene
Il tecnico dell’Acr Messina Andrea Pensabene (foto Emanuele Villari)

Difficile comunque non tenere conto dei continui stravolgimenti dirigenziali, innegabilmente di responsabilità della proprietà. Il tecnico ammette: “Non c’è stata continuità di progetto. Non puoi smontarlo sempre, devi dare fiducia a chi hai scelto e ripartire con una base solida. Spero che per orgoglio personale e per dare una risposta alla città, che non crede più in lui, ci possa ripensare. Altrimenti sarebbe un peccato”.

La serie D era in crisi, se è vero che un centinaio di società, quindi ben oltre la metà delle partecipanti, non erano in regola con il versamento degli ultimi stipendi già prima della pandemia. Il Coronavirus aggraverà la situazione: “L’anno prossimo ci saranno tante società in difficoltà e non credo che in tanti avranno elevata disponibilità economica. Diminuiranno gli sponsor e non sarà facile destinare un budget e scegliere tecnici e giocatori. È molto più complicato anche per noi allenare una squadra che magari ha tanti rimborsi arretrati o problemi logistici. Non è semplice ottenere concentrazione e impegno o proporre idee se poi magari la testa è altrove”.

Crucitti
Capitan Crucitti gestisce un possesso (foto Emanuele Villari)

Figc e Lega sono chiamate a scegliere, attuando la riforma del calcio professionistico immaginata da tempo: “Qualunque scelta scontenterà qualcuno. Ritengo che debbano essere premiate le prime, che hanno condotto il campionato in un certo modo. Il Palermo ha disputato una grande annata e merita la promozione. Sarei per la cristallizzazione della classifica e per dare un aiuto concreto bloccherei le retrocessioni. Ma è la Federazione a dover decidere”.

Non mancano poi le proposte di modifiche regolamentari, legate agli under piuttosto che alla composizione dei concentramenti di D: “È giusto dare un’opportunità ai giovani. Spesso ne arrivano non preparati, con carenze tecniche e tattiche e ci vuole tempo per farli crescere. Possono penalizzarti, ma anche dare tanto e incidere molto sui risultati. Non sarebbe male aumentarli, perché abbasseremmo i costi andando incontro alle società in difficoltà. Spesso ci sono over che scendono di categoria per i soldi e poi non danno il massimo in campo. Un girone tutto siciliano? Perderemmo di visibilità e sarebbe anche un po’ anomalo. È un’idea che non condivido, va esteso almeno alle formazioni calabresi per mantenere lo status di torneo interregionale”.

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