“Indispensabile fare chiarezza dopo il balletto di cifre destinate dalla Regione al settore dello sport. La resa dei conti è arrivata durante l’esame della Finanziaria. I fondi disponibili, ovvero le risorse certe per lo sport, ammontano a 1,5 milioni di euro, sui 6 previsti. I rimanenti 4,5 sono soltanto sulla carta e subordinati al perfezionarsi di un accordo con lo Stato”.
Lo dice la deputata regionale del Movimento 5 Stelle, Roberta Schillaci, che sottolinea come “sia doveroso riportare i numeri reali, dopo lo scambio di vedute dei giorni scorsi con l’assessore regionale dello Sport, Manlio Messina, che ha tentato di sminuire l’allarme da me lanciato – ribadisce – sul destino di sportivi, società e addetti ai lavori. Nello sport sono impegnati migliaia di lavoratori, oggi in difficoltà per via dell’emergenza sanitaria, quindi era importante pensare anche a chi come loro non vive di stipendi ma di contributi”.
L’esponente grillina ha comunque rimarcato l’inserimento di misure che aveva sollecitato: “Positivi i risultati in aula – aggiunge Schillaci – perché l’art. 3 che, contiene le disposizioni sullo sport, nella sua versione finale ha confermato i miei emendamenti già approvati in commissione Bilancio. Ci sarà quindi un rimborso, oltre che per le trasferte, anche per le tasse pagate per le gare non disputate. Inoltre i contributi alle società saranno versati pro quota sulla base del piano di riparto 2019 e senza alcuna discrezionalità, integralmente non solo con l’80 per cento delle risorse, come si voleva fare inizialmente. Non aveva senso infatti formulare un piano riparto 2020 visto che le attività sono state sospese per l’emergenza sanitaria”.
Schillaci ha espresso infine un parere critico “sulla confusione che si è creata in aula tra legge 8 e legge 31. Entrambe fanno riferimento allo sport ma hanno finalità diverse. La legge 31 ha come finalità il sostegno alle squadre di vertice, che sono in difficoltà rispetto alla competizione con le altre regioni, per via della lontananza e delle trasferte che richiedono risorse maggiori. Non si possono erodere i contributi relativi alla legge 31, destinata alle società sportive, che si sono costruite magari in trent’anni e sono diventare società di vertice, per soddisfare appetiti locali a discapito di un intero settore”.