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Messina

Leonardo: “Acr e Fc insieme? Temo di no. Sciotto deve salvaguardare le aziende”

Il lungo silenzio stampa che interessa ormai da mesi i tesserati dell’Acr Messina, è stato interrotto dal direttore sportivo Pasquale Leonardo, ospite della trasmissione “Fuorigioco”. La sosta forzata per tutta la serie D va avanti ormai da un mese e mezzo coincide con quella imposta alle concessionarie automobilistiche della proprietà del club, letteralmente ferme, come racconta l’azzeramento delle immatricolazioni in tutta Italia (-98% ad aprile secondo l’Unrae).

Sciotto e Leonardo
Paolo Sciotto e Pasquale Leonardo

Logico che il dirigente abbia quindi commentato questa situazione così delicata, che per il comparto potrebbe protrarsi anche dopo la riapertura del paese: “Il presidente Sciotto sta pensando a salvaguardare le sue aziende dalla crisi, perché altrimenti diventerà difficile anche fare calcio. Per lui è un momento di riflessione”.

Non mancano le indiscrezioni sul futuro ed è anche rimbalzata la voce legata a un ipotetico trasferimento del titolo dell’Acr in provincia, già paventato in passato. Sul punto Leonardo non si sbilancia: “Non credo vi sia nulla di concreto e non conosco l’origine di queste indiscrezioni”.

Fragapane e Crucitti
Fragapane e Crucitti celebrano una rete

Il lockdown che mette a rischio tante società professionistiche e addirittura un centinaio di club in D fa tornare d’attualità l’auspicio che a Messina Acr e Fc uniscano le forze per dare vita a un unico progetto comune. “Non dovrei parlarne io, ma la proprietà. Non so prevedere il futuro. Potrebbe rappresentare la soluzione migliore per la città, ma temo non si concretizzerà”. 

L’ex dirigente dell’Acireale ha commentato anche l’estenuante, e per certi versi stucchevole, contesa tra il Governo, cauto in considerazione dei 27mila decessi già registrati, e i vertici del calcio, vogliosi di ripartire almeno a livello di serie A, anche per preservare centinaia di milioni di euro di diritti tv: “Il mio timore è che si voglia ripartire per interessi economici e non per reale amore per il calcio. Ovvio che ognuno tuteli i suoi conti ma ci sono dei limiti a un certo punto”.

Pasquale Leonardo
Pasquale Leonardo è stato dirigente anche dell’Acireale

Si paventa a più riprese un’eventuale riforma dei campionati, che potrebbe riscrivere la conformazione di C e D. Leonardo spinge su questo tasto: “Credo che si dovrebbe arrivare a una riforma in breve tempo. Forse servirebbe un commissariamento del calcio italiano. Servono misure drastiche, non ha senso continuare a prendere tempo”.

Anche tra i Dilettanti potrebbero mutare tanti equilibri, con investimenti che non saranno più sostenibili senza grandi sponsorizzazioni: “Spero che la situazione possa fare rinsavire anche i presidenti. Può essere un deterrente, si dovrà lavorare in modo più austero. Sostenere i costi a cui erano abituate fino ad oggi le società sarà difficilissimo. Magari emergeranno le qualità di chi sa far quadrare i conti, ma il futuro è nebuloso”.

Messina
Da Silva, Anastasi e Sanseverino con Pasquale Leonardo nel 2017

Il responsabile dell’area tecnica giallorossa ha parlato poi della rivoluzione invernale sul mercato: “Abbiamo dovuto sistemare un po’ di cose fatte male in precedenza. A dicembre sono state formalizzate dodici uscite e con difficoltà abbiamo accontentato il presidente, che ha chiesto dei correttivi. A Messina c’è stata un po’ di confusione e non a caso in sei mesi si sono alternati quattro allenatori, tre staff tecnici e sanitari, troppi dirigenti”.

Ultima battuta sugli impianti: “Le strutture ci sarebbero anche. Tra poco uscirà il bando sul “Franco Scoglio”, sul “Celeste” non sappiamo ancora cosa accadrà. Vedremo a chi verranno affidati. Di certo per sognare in grande si dovrebbe scommettere sul settore giovanile”.

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