Tra i personaggi simbolo del Messina non si può non menzionare Alessandro Parisi, il terzino sinistro palermitano che ha incantato la città dello Stretto per sei stagioni, in cui ha scritto pagine memorabili della storia del calcio peloritano collezionando più di 150 presenze e andando a segno 25 volte, tra Serie A, Serie B e Lega Pro. Parisi, oggi apprezzato coordinatore tecnico per il settore calcio del Cus Unime, ha commentato ai nostri microfoni la situazione legata al Covid-19, che ha messo in ginocchio il mondo intero cambiando ogni scenario della nostra quotidianità: “Fare delle previsioni non è semplice, ma credo che per tornare alla normalità bisognerà aspettare almeno per due mesi. Dobbiamo restare calmi e seguire le indicazioni che ci vengono date per arginare ulteriori contagi. Si tratta di una situazione inedita per tutti, dunque dobbiamo attendere e sperare di uscirne il prima possibile”.
L’ex giallorosso si è anche espresso sulla situazione legata allo stop dei campionati e sull’eventuale ripresa: “L’intenzione è quella di finire i campionati, che siano professionistici o dilettantistici, però credo che la stagione sia abbastanza compromessa. Molte società hanno deciso di tagliare gli stipendi ed in parte è una scelta giustificabile per soggetti che comunque percepiscono redditi importantissimi. Ci sono, però, anche delle situazioni diverse persino tra i professionisti, dove anche un mancato stipendio può farti andare in difficoltà. Secondo me bisognava stabilire delle fasce di reddito, togliendo proporzionalmente una parte di stipendio ai calciatori vista l’emergenza ed il periodo di inattività”.
Messina ha due squadre che disputano lo stesso campionato, Acr e Fc, due marchi per i quali lo stesso Parisi è sceso in campo, seppur in periodi completamente diversi: “L’attuale situazione di Messina non piace a nessuno. Avere due squadre in Serie D nello stesso girone è una grande sconfitta per tutti i messinesi. Questo ci deve far riflettere, non solo dal punto di vista calcistico, ma anche sotto tanti altri aspetti, tra cui il prestigio stesso della città. Bisogna tornare ai livelli di tanti anni fa e mi auguro che chi di dovere, una volta superata questa fase critica dell’emergenza, possa muoversi coerentemente per riportare in alto una piazza così importante, dove io ho vissuto sicuramente gli anni più belli della mia carriera da calciatore. Mi sembra ovvio che l’amministrazione locale debba avere un ruolo primario in questa storia, mettendo nelle condizioni giuste chi ha seriamente voglia di investire a Messina. Abbiamo bisogno di progetti a lungo termine che possano risollevare l’intera città, ma se queste mancheranno, purtroppo, non sarà facile tornare tra i professionisti e provare a ripartire”.
Infine, da buon professionista e studente modello, Parisi ha voluto rivolgere un consiglio ai giovani calciatori, sottolineando: “Ai giovani calciatori dico di non fermarsi, sia nell’ambito sportivo che nell’ambito scolastico. Hanno bisogno di imparare e di studiare per continuare a formarsi e provare ad investire nel loro futuro, che non vuol dire solo calcio e allenamenti. La scuola è fondamentale anche per un calciatore, quindi gli consiglio di alternare i libri al pallone. Soltanto con l’apprendimento e le conoscenze potranno migliorare, non solo come uomini ma anche come potenziali professionisti nel calcio. Sono il nostro futuro, non bisogna lasciarli da soli. Io sono con loro”.