Il Movimento Cinque Stelle commenta compatto le ultime prese di posizione del sindaco Cateno De Luca. “Attenzione a rischiosi passi falsi a Messina. Le esigenze di massima tutela della città rappresentate dal sindaco sono anche le nostre, su questo non ci piove. Queste urgenze sono sacrosante, ma il metodo è sbagliato. Il sindaco, come tutti noi, vuole fare il bene della comunità. Ma non è onnipotente”, scrive Francesco D’Uva, deputato e questore della Camera.
“Non bisogna commettere errori che creano vuoti democratici e isolamento. Bisogna interpretare le misure nazionali nel modo corretto, anche implementandone l’applicazione. Ma garantire la sicurezza dei cittadini non significa sostituirsi alla legge o limitare i diritti delle persone esercitando poteri che non si hanno. Occorre tradurre le buone intuizioni in atti e azioni legittime. Il metodo deve essere diverso, per questo con la collega Grazia D’Angelo abbiamo formulato delle proposte al Ministero dell’Interno e le comunicheremo a breve”, ha concluso il parlamentare messinese.
Anche il sottosegretario del ministrero delle Finanze Alessio Villarosa è intervenuto con una nota stampa: “Il Sindaco di Messina ritiene di essere al di sopra delle leggi italiane, anzi per alcuni istanti lui stesso crede di essere la legge. La mia paura è che, in un momento del genere, si usino questi atti di sciacallaggio soffiando sulla rabbia e sulla paura dei cittadini solo per ottenere qualche visualizzazione in più o qualche comparsata sulle reti nazionali. Il tutto sarebbe molto triste, se così fosse alla luce della situazione che stiamo vivendo. Questo atteggiamento potrebbe portare il cittadino a non riconoscere la specificità e l’unicità del ruolo delle nostre Forze di Polizia, sminuendone i compiti e il loro sacrificio”.
“Ritengo che il nostro Governo stia affrontando anche meglio di altri paesi l’emergenza CoronaVirus, ogni nostra azione è dettata dal buon senso, dal peso e dalla valutazione di tutti gli interessi in gioco e soprattutto nel pieno rispetto della legge e dei diritti costituzionalmente garantiti – ha aggiunto Villarosa -.Non è la prima volta che vengono annullate ordinanze di questo tipo. In quest’ultima assurda e fortunatamente impugnata dal Consiglio di Stato non si tenevano in considerazione i diritti costituzionali garantiti al cittadino né veniva garantito il razionale equilibrio tra i poteri dello Stato e le autonomie territoriali, sanciti dall’art. 95 della Costituzione, cioè quelli di assicurare il mantenimento dell’unità di indirizzo politico e amministrativo, nel quadro di unità e di indivisibilità della Repubblica, di cui all’art. 5 della stessa Carta costituzionale”.
“Adesso si cercherebbe anche di far passare il messaggio (di comodo) che l’annullamento sia diretto dal ministro degli Interni Lamorgese quando invece è stato bocciato dal Consiglio di Stato, un organo terzo e indipendente che non viene influenzato né dal ministro stesso né soprattutto dalle dirette social. Inoltre solo pochi giorni fa venivano denunciati, con stili pittoreschi, dal sindaco De Luca possibili intrecci e accordi nascosti volti a sminuire la sua attività come primo amministratore di Messina. Posso garantire che in un momento del genere il Governo è focalizzato su questioni molto più importanti ed urgenti, quindi ritengo che si debba evitare del facile pressappochismo per continuare a lavorare per il bene dei cittadini messinesi, siciliani e italiani e non per il proprio smisurato ego”.