Il movimento “Cambiamo Messina dal Basso” è intervenuto sull’attuale emergenza, avanzando alcune proposte. Di seguito uno stralcio con i punti salienti della nota.
“La notizia relativa agli addetti al 118 di Messina ai quali è stata comunicata la positività al coronavirus dopo un’attesa di una decina di giorni dall’effettuazione del tampone, suscita molte perplessità sulla efficienza e sulle capacità di “chi di competenza” di fare fronte a questa emergenza. L’avere lasciato, tra l’altro, in servizio personale risultato poi positivo, ha aumentato il rischio di contagio a danno degli altri operatori e dei cittadini.
La mancanza di informazioni certe, la comunicazione di dati parziali e subito smentiti dai fatti, le notizie incontrollate sui casi positivi ed i tamponi effettuati, determinano ulteriori tensioni e paure e rendono meno credibili gli appelli allo “stare a casa”, rischiando di minare anche la sopportabilità e l’efficacia di ulteriori prescrizioni e divieti. Riteniamo sia necessaria un’operazione trasparenza sui dati relativi al contagio da coronavirus, fornendo maggiori informazioni ai cittadini relativamente al proprio Comune. Alle autorità poniamo pertanto le seguenti domande:
1) Corrisponde al vero la notizia che vi sarebbero in attesa di risultato oltre mille tamponi? Se fosse confermato, ciò significa che i dati comunicati a livello locale e nazionale sono inattendibili, inficiando le attività di monitoraggio e di programmazione degli interventi necessari per arginare il contagio.
2) Perché tutto questo tempo dall’effettuazione del tampone all’esito dell’esame di laboratorio, ben sapendo che servono dalle quattro alle sei ore per ottenere i risultati? Si parla di mancanza di reagenti, un fatto grave se corrispondesse al vero, considerato che da tempo si era disposta per ordinanza, da parte del Presidente della Regione, l’effettuazione di tamponi al personale socio-sanitario ed ai siciliani ritornati da altre Regioni. Ciò vanificherebbe ancora una volta qualsiasi azione di monitoraggio e contenimento del contagio.
3) Quanti sono realmente i centri abilitati ad effettuare l’analisi di laboratorio dei tamponi in Sicilia? Si parlava di venti centri a disposizione, ma considerata la lentezza con la quale vengono comunicati i risultati dei tamponi è legittimo sospettare che non siano stati attivati tutti.
4) Perché non viene quotidianamente comunicato ai cittadini il dato dei tamponi effettuati, dei casi positivi rilevati, dei guariti e dei decessi, del proprio Comune? I dati che vengono forniti dalla Regione, e ripresi da varie altre fonti istituzionali, sono infatti aggregati per provincia e non consentono di avere un’idea chiara dell’evolversi del contagio e dell’efficacia dei provvedimenti di contenimento assunti nel Comune di residenza.
5) Quando verranno programmati in Sicilia i cosiddetti test rapidi che consentirebbero addirittura in venti minuti di avere indicazioni sulla positività al coronavirus?
6) Perché non pubblicare sui siti istituzionali di Regione, Protezione civile, Asp, Città Metropolitana, Comune, Prefettura i dati ufficiali relativi all’emergenza coronavirus disaggregati per Comune, in modo da evitare parziali comunicazioni o letture distorte dei dati reali?