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Sciotto: “Impossibile giocare, priorità all’azienda. Un fondo per gli atleti”

Dopo un altro lungo mese di silenzio stampa, imposto a tutti i tesserati, l’amministratore delegato dell’Acr Messina Paolo Sciotto è tornato a parlare ai microfoni di “Tutto Serie D“, rimarcando il peso della crisi economica indotta dall’emergenza Coronavirus: “L’unico pensiero che posso fare in questo momento rispetto al futuro riguarda il piano da attuare per proteggere la mia azienda. Per pensare al calcio c’è tempo. La priorità assoluta per il sottoscritto sarà l’azienda e il modo in cui salvaguardarla nei prossimi dieci mesi, che saranno drasticamente segnati dalla crisi a cui tutti andremo indistintamente incontro”.

Il dirigente si è schierato apertamente contro un’eventuale ripartenza del campionato: “Molti club professionistici sono spinti da interessi economici di grande portata. Nelle serie minori però, dove ogni attività si regga sulle finanze personali dei vari presidenti e su sponsorizzazioni che ora non esistono, non si può a mio avviso pensare di concludere un campionato per la cui ripresa non ci sono affatto i presupposti”.

Acr Messina
L’Acr Messina celebra una rete (foto Nino La Macchia)

Sciotto è perplesso soprattutto dal punto di vista sanitario: “È da irresponsabili pensare di farci tornare in campo. In una categoria in cui non ci sono controlli, dove non ci sono le possibilità di verificare l’eventuale positività al virus di migliaia di calciatori, basterebbe far scendere involontariamente in campo un solo atleta asintomatico per scatenare un autentico disastro e tornare punto e a capo. Ci si dovrebbe assumere una responsabilità troppo grande e fuori luogo”.

Secondo l’ad dell’Acr poi in pochi avrebbero motivazioni adeguate, con possibili gravi conseguenze: “Ripartire ora significherebbe supportare lo sciacallaggio legato alle scommesse sportive. Qualcuno potrebbe affrontare le ultime gare con stimoli importanti, altri potrebbero farlo privi di qualunque mordente, altri ancora per specularci su. Vietare la ripresa è una cosa necessaria anche per salvaguardare la pulizia e la legalità nel nostro calcio”.

Paolo Sciotto
L’amministratore delegato dell’Acr Messina Paolo Sciotto (foto Nino La Macchia)

In D i calciatori non viaggiano certo a cifre di rilievo e il dirigente invoca l’intervento delle Istituzioni per il rispetto degli impegni economici pattuiti a inizio stagione: “Ritengo giusto che tutti gli atleti possano accedere ad un fondo da istituire pensando proprio a situazioni imprevedibili e di difficoltà estrema come questa. I calciatori di serie D meritano la stessa tutela contrattuale di cui godono gli atleti professionisti e devono potersi aggrappare a qualcosa di concreto nel caso in cui le società di appartenenza non siano in grado, per un motivo o per un altro, di garantire loro lo stipendio. L’intervento del Governo in una situazione così drammatica e senza precedenti, credo sia fondamentale. Ma lo è altrettanto l’istituzione di una cassa integrazione in deroga, per dare dignità e sostegno immediato a quei ragazzi che si ritrovano nei guai, senza sapere come fare per mantenere le rispettive famiglie”. 

Secondo Sciotto, infine, dovrebbe essere riconosciuto il primo posto del Palermo: “Penso che la cosa più responsabile e corretta da fare sia assegnare la promozione a tavolino ad ogni formazione attualmente in testa nel proprio girone”.

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