Antonio De Pace, 28 anni, reo confesso dell’omicidio della giovane compagna, Lorena Quaranta, nel lungo interrogatorio a cui è stato sottoposto dopo il delitto aveva detto ai Carabinieri di essere positivo al Coronavirus. Il dato è stato smentito dal tampone effettuato martedì. Lo rende noto la Procura di Messina che indaga sull’assassinio.
“Abbiamo eseguito il tampone sia sul ragazzo che sulla vittima – ha spiegato il procuratore di Messina Maurizio De Lucia – Entrambi hanno dato esito negativo”. De Pace oltre a studiare all’Università faceva l’infermiere a domicilio in diversi comuni, circostanza che ha indotto gli inquirenti a verificare immediatamente se fosse ammalato.
L’omicida, che dopo aver strangolato la giovane al termine di una lite ha chiamato i Carabinieri per confessare, avrebbe mentito più volte durante l’interrogatorio in cui non ha comunque spiegato cosa abbia provocato il raptus violento. I cellulari dei due ragazzi, entrambi studenti universitari, sono al vaglio degli inquirenti che ancora non hanno esaminato i tabulati. È falsa la circostanza che siano stati trovati sms che avrebbero suscitato la gelosia del giovane scatenando la lite.
Nel frattempo, il consigliere comunale Salvatore Sorbello ha chiesto al Comune di proclamare il lutto cittadino per la grave perdita della giovane dottoressa del Policlinico, vittima di inaudita ferocia e cieca violenza. “Messina sia vicina con ogni mezzo alla famiglia Quaranta”, unendosi al dolore del centro agrigentino di Favara, di cui era originaria Lorena. “Possa la luce dei suoi grandi occhi spendere su quei malati che lei avrebbe potuto curare. Dio l’abbia in gloria tra i suoi angeli più fidati”, si legge ancora nella nota stampa.
Intanto si registra un nuovo intervento del Rettore dell’Università di Messina Salvatore Cuzzocrea: “Con gli amici ed i colleghi della nostra studentessa abbiamo parlato della possibilità di conferire la laurea in medicina alla memoria di Lorena e mi sono adoperato con gli uffici per istruire il percorso per arrivare all’approvazione della decisione da parte del Senato Accademico nei prossimi giorni. Come abbiamo già fatto in passato, in situazioni altrettanto tragiche, mi riservo di discutere con la famiglia modi e tempi, in altri momenti meno convulsi anche se sempre di grande dolore. Tutta la comunità accademica, in silenzio e con grande commozione – ha concluso –, sta piangendo una brava studentessa che ricorderemo come merita non appena sarà possibile, con la riservatezza che ci ha sempre contraddistinto”.