Il presidente del Fc Messina Rocco Arena è tornato a parlare nel corso di una lunga diretta su Instagram. Vi proponiamo un ampio resoconto.
La squadra. “È iniziato tutto otto mesi fa. Siamo una famiglia molto unita prima di essere una società di calcio. Anche in un periodo delicato come questo ci sentiamo giornalmente con videochiamate”.
La città. “Mio nonno era di Messina e me ne parlava spesso, poi ci siamo trasferiti a Gioia Tauro. Sono orgoglioso della città: in questa fase vedo che tutti si stanno unendo, sotto la spinta emotiva del sindaco. Sono onorato di difenderne i colori”.
Il bando. “Non ci sono grosse novità. Dopo una crisi del genere serve anche per portare nuove aziende ad investire sul territorio e creare posti di lavoro ed un indotto che può portare benefici alla città intera. Il progetto insomma non riguarda soltanto il calcio”.
Il Franco Scoglio. “Abbiamo coinvolto aziende, legali e tecnici e siamo pronti a contribuire al rifacimento del manto erboso e al suo adeguamento. La priorità per me deve essere rappresentata dalla copertura”.
Il Celeste. “Per me rappresenta la storia del calcio a Messina e quindi non va toccato. Sarà la nostra casa, ospitando i nostri uffici. Vorrei crearci anche un museo”.
Il settore giovanile. “È il polmone della società, come insegna un club top in Italia come l’Atalanta. Da queste categorie bisogna uscire in fretta: dalla serie B paradossalmente è più facile attirare giocatori forti. Il vivaio anche in D è fondamentale per la regola degli under. Ferrante e il suo staff sono abili nello scouting: è arrivato in questi giorni a monitorare una marea di ragazzi di C”.
Il campionato. “Per me è già finito, non si tornerà più a giocare. Ci rimettiamo alle decisioni della Lega. La squadra si sta allenando ma è normale che manca il ritmo gara, che è una cosa ben diversa rispetto agli allenamenti individuali. Spero comunque che la palla possa tornare al più presto a rotolare su un campo di calcio. Attendo con impazienza il derby di ritorno con l’Acr Messina, che non si è mai potuto giocare”.
Il futuro. “Da imprenditore con il Coronavirus sto accusando un grande calo nel mio lavoro e stare al comando di una società non è facile in questo momento. Dovremo ripartire tutti uniti. Ormai ci conosciamo dopo esserci annusati fin dall’estate e io sono un tipo diretto. Vorrei una massiccia adesione alla campagna abbonamenti, per dare linfa al progetto. Il momento non è dei migliori: tante promesse che avevo fatto non verranno rispettate ma faremo di tutto per ovviare a questa situazione”.
Il centro sportivo. “Avevamo individuato una zona in cui poteva sorgere, ma al momento è tutto congelato. Sarebbe stato realizzato con l’aiuto di partner importanti, che sono in stand by per via della pausa forzata legata all’emergenza”.
Le divise. “Il Messina è stato fondato dalla famiglia inglese Sanderson e giocava con la maglia azzurra. L’avevamo ideata come terza divisa e per rispetto dei tifosi dell’Acr abbiamo preferito scendere in campo sempre con quella, per non utilizzare la biancoscudata. Dalla vittoria nel derby d’andata non l’abbiamo lasciata più. È anche un omaggio all’altra mia squadra, l’Alicante, che è azzurro. Ci piacerebbe organizzare un’amichevole, per una grande festa comune”.
Lo store. “Lo faremo sicuramente, direttamente noi o tramite agenzie dedicate. Venderà i prodotti ufficiali della squadra”.
Il calcio siciliano. “Palermo è una grande piazza, come Catania. Devono tornare nel calcio che conta. Anche Messina può calcare di nuovo grandi palcoscenici, ripercorrendo gli anni recenti di massimo lustro”.
I Testi Fracidi. “Ho conosciuto personalmente in estate il presidente Salvatore Bonaffini. Nessuno dei due ha fatto pressione sull’altro, la loro scelta è stata autonoma. Con loro al nostro fianco di certo saremo più forti”.
Il sogno. “Più che le vittorie è quello di vedere la Curva piena. Siamo stati a lungo soli e soltanto adesso abbiamo potuto accogliere il tifo organizzato: è stato molto bello. Spero che tanti altri si possano avvicinare a questa realtà”.
Il Savoia. “Mi sono emozionato per quel successo come poche altre volte in vita mia. Nell’intervallo ho parlato personalmente alla squadra. Non lo faccio mai ma ne ho sentito la necessità e poi ha portato bene. Abbiamo battuto una signora squadra”.
Arena ultrà. “Ricordo un derby in cui il Torino perdeva 2-0 e poi è riuscito a ribaltare la sfida e un 3-3 pirotecnico. Altra impresa recente è stata la vittoria colta in Spagna al San Mamés in Europa League, per 3-2 contro l’Atletico Bilbao”.