Domenica sera si è svolto un vertice a Messina voluto dal presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci, sull’emergenza Coronavirus, al quale hanno preso parte il prefetto Maria Carmela Librizzi, il sindaco Cateno De Luca, i vertici delle Forze dell’ordine e delle Aziende sanitarie peloritane.
Nella sede della Prefettura, il governatore ha illustrato tutte le misure già adottate nelle strutture ospedaliere del capoluogo e della provincia per fronteggiare l’emergenza in atto e le iniziative per contrastare un eventuale picco dell’epidemia. In particolare è stato organizzato un Piano, che ricalca il profilo epidemiologico delle aree del Nord maggiormente esposte, che prevede una dotazione adeguata di posti letto Covid-19 con oltre 110 posti di terapia intensiva distribuiti su vari presidi ospedalieri.
Una programmazione che è stata già messa in atto con la riconversione di un plesso del Policlinico Martino (padiglione H) e dell’ospedale di Barcellona Pozzo di Gotto e la graduale trasformazione del cosiddetto ‘Papardino’ presso il Papardo di Messina e dell’ospedale di Sant’Agata di Militello.
L’assessore alla Salute Ruggero Razza ha quindi descritto quanto è stato predisposto per i pazienti contagiati dell’Istituto Neurolesi “Bonino Pulejo”, del personale e degli ospiti e gli operatori della casa di riposo “Come d’incanto”, in cui si sono registrati dei casi di Coronavirus. Prima del vertice, il governatore e Razza hanno effettuato un sopralluogo proprio negli ospedali della città dove la riconversione è già stata avviata.
“Ci siamo mossi con largo anticipo proprio per anticipare il virus – ha detto il governatore Musumeci –. Al Policlinico ho trovato un fronte già attrezzato per reggere un urto che nessuno vorrebbe mai attendersi. Anche al Papardo si sta lavorando con grande efficienza e presto, oltre al reparto che ospita già alcuni concittadini contagiati, sarà attrezzato un intero plesso con ulteriori posti letto dedicati alla pandemia”.