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Coronavirus, 475 decessi: triste primato mondiale. Guariti in aumento del 37%

Sono 2.978 le vittime del coronavirus in Italia, con un incremento rispetto a martedì di 475. Si tratta del picco massimo mai registrato dall’inizio della pandemia, dopo i 345 decessi del giorno precedente. Soltanto la Cina, con oltre 3200 morti, precede l’Italia, che potrebbe però sottrarle questo triste primato già nell’arco di ventiquattr’ore. Il nostro Paese ha peraltro stabilito un altro record poco invidiabile, come sottolinea la France Presse, dal momento che in precedenza era stato proprio il gigante asiatico a registrare un picco giornaliero di 368 decessi, superato ora di oltre cento unità.

Perlomeno salgono a 4.025 le persone guarite dopo aver contratto il Covid-19, 1.084 in più rispetto a martedì. “Un numero veramente importante, che coincide con un aumento del 37% rispetto al giorno prima”, quando erano stati appena 192. Lo ha detto il commissario Angelo Borrelli in conferenza stampa alla Protezione civile. “Ci sono 2648 positivi in più, per un trend stazionario in questa settimana”, ha aggiunto. 2.257 i malati ricoverati in terapia intensiva, 197 in più rispetto al rilevamento precedente. Dei 28.710 malati complessivi, 14.363 sono poi ricoverati con sintomi e 12.090 sono in isolamento domiciliare.

Coronavirus
La rappresentazione del Covid-19

Dal presidente dell’Istituto Superiore di Sanità, Silvio Brusaferro, costretto a fare i conti con un’emergenza senza precedenti, è arrivato l’ennesimo appello alla popolazione: “L’andamento delle curve epidemiche mostra casi confermati in crescita a livello nazionale. Alcune regioni del Nord ancora sono maggiormente coinvolte, per numero di positivi e ricoverati, soprattutto in terapia intensiva. Nelle altre aree c’è una crescita, ma non così veloce. Però non deve illuderci che non ci siano numeri così elevati come in Lombardia: soltanto se ci comportiamo come stabilito possiamo rallentare la curva”.

Inevitabile quindi un ulteriore sacrificio da parte di chi resta chiuso in casa e soprattutto da parte di chi non sta invece rispettando appieno queste misure, come dimostrano le 8mila denunce delle ultime ore e le 43mila arrivate in tutta la settimana. “Siamo in una fase in cui non possiamo ancora vedere i benefici delle misure adottate in tutto il paese, ci vorrà ancora qualche giorno. Per questo non dobbiamo mollare. Non ci sono i presupposti – ha aggiunto Brusaferro –. Dobbiamo mantenere le misure se vogliamo vedere davvero degli effetti e proteggere le nostre persone più anziane”.

tamponi
I tamponi hanno accertato fin qui oltre 28mila positività (foto Ansa)

L’Iss ha fornito peraltro i risultati degli studi condotti sulle cartelle cliniche dei defunti. La coesistenza di più patologie diverse in uno stesso individuo, è uno “degli elementi importanti” che le accomuna. “Il 48,5 per cento aveva infatti tre o più patologie, il 25,6% ne aveva due, il 25,1% una sola, mentre soltanto lo 0,8% era completamente sano”. Una magra consolazione per le 3mila famiglie già colpite da un lutto che sta stravolgendo e sconvolgendo la Penisola.

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