Il presidente dell’Uci David Lappartient non ha utilizzato usa giri di parole: “Se a causa del Coronavirus si dovessero cancellare il Giro d’Italia o il Tour de France sarebbe un disastro per il ciclismo”.
In dichiarazioni riprese dai siti specializzati, Lappartient ha aggiunto: “Tra l’inizio del Giro e quello dei Tour c’è più di un mese e mezzo e può darsi che questa differenza temporale abbia un impatto sul virus, che con l’avvicinarsi dell’estate il picco si trovi alle spalle. Ovvio, la nostra speranza è che sia il Giro sia il Tour si possano correre regolarmente, anche se a causa dell’attuale situazione in Italia siamo un po’ più preoccupati per il Giro. Sappiamo delle misure che il Governo italiano ha preso fino al 3 aprile, ma chi può sapere come sarà la situazione?”.
Nei giorni scorsi erano già saltate (ufficialmente rinviate ad altra data) Strade Bianche, Tirreno-Adriatico e Milano-Sanremo. Tre gare alle quali avrebbe dovuto partecipare anche il corridore messinese Vincenzo Nibali. Si stanno correndo tra mille precauzioni la Parigi-Nizza e alcune semi-classiche in Belgio.
E proprio dalle strade francesi, il portacolori del team Trek Segafredo si è unito alla campagna di sensibilizzazione verso gli italiani, invitando anche i suoi tifosi a non uscire di casa, se non per motivazioni indifferibili. Questo il contenuto del suo post: “Non posso che augurarmi che la situazione migliori e si possa tornare presto alla normalità. Il mio invito, a tutti, è di rispettare le direttive delle autorità: siate responsabili, verso voi stessi e gli altri 🙏 #DISTANTIMAUNITI. Tutto andrà bene: dobbiamo crederci ❤️”.