Il Consiglio Federale ha preso atto delle determinazioni del CONI che ha sospeso tute le attività sportive fino al 3 aprile in attesa degli sviluppi dell’emergenza Coronavirus. Il presidente federale Gianni Petrucci ha manifestato l’intenzione di portare a compimento i vari campionati eventualmente agendo sulle DOA per modificare le formule in funzione delle esigenze contingenti. La scelta è stata condivisa dalle Leghe. In una situazione di assoluta incertezza è difficile disegnare ipotesi per il prosieguo della stagione.
Quello che è certo è l’impossibilità che il campionato possa svolgersi secondo i principi programmati di 34 giornate di regular season, quarti di finale al meglio delle cinque partite, semifinali al meglio delle cinque e finale al meglio delle sette. Probabile che Lega Basket e FIP si mettano al lavoro per studiare una serie di piani alternativi in funzione di quando e se il campionato potrà riprendere. La strada maestra sarà quella di iniziare con l’accorciamento delle serie playoff, prima in maniera soft e poi in maniera drastica. Stop prolungati, magari di due mesi, costringerebbero a scelte radicali come la troncatura della regular season o la quasi cancellazione dei playoff magari riducendoli a una Final Four. Il caso peggiore sarebbe quella di una stagione già finita che dovrebbe portare a scelte complicate circa le modalità di accesso alla prossima stagione e alle Coppe Europe. In molte delle ipotesi non sarà possibile garantire la totale eguaglianza competitiva o il pieno rispetto di ogni diritto previsto dal regolamento; compito del nuovo presidente di LBA Umberto Gandini sarà spiegarlo a tutti i club, a partire da quelli che solo pochi giorni fa reclamavano ancora per dovere giocare a porte chiuse qualche incontro.
Il ministro dello Sport Vincenzo Spadafora, riferendosi alla serie A di calcio, ha definito “irresponsabile” l’atteggiamento di chi è sceso in campo nella giornata di domenica. LNP, in attesa di sviluppi, ha informalmente valutato coi club la possibilità di mantenere il più integro possibile il calendario sfruttando tutte le date possibili fino al 30 giugno. In realtà appare quasi impossibile che – in caso di ripresa del campionato – la fase a orologio possa avere luogo se non sacrificando in maniera drastica i playoff. Nell’immediato, come già per la serie A2, la prima esigenza dei club di serie B sarà capire se vi sarà margine per allenarsi e come affrontare la gestione degli stipendi in assenza di incassi e introiti dagli sponsor.