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Messina

Il grande passato del Messina, da Schillaci agli eroi della serie A

Nonostante il Messina sia adesso impantanato nei meandri della serie D, insieme tra l’altro a un’altra realtà storica come il Palermo, nella città dello Stretto è andato in scena un calcio importante, spettacolare e divertente. Questi tempi non sono poi così lontani e riguardano gli anni in cui la società peloritana arrivò sulle prime pagine dei giornali grazie a risultati mai ottenuti prima. Ripercorriamo brevemente parte di quelle tappe gloriose.

La guerra fredda e i problemi dell’allora Cecoslovacchia negli anni ’60 avevano portato il giovane Zdenek Zeman a trasferirsi in Sicilia, dove viveva lo zio, allenatore di calcio. Dopo essere rimasto in Italia per questioni politiche, il ventenne originario di Praga si iscrisse all’Isef di Palermo ottenendo una laurea con il massimo dei voti grazie ad una tesi “pioniera” sulla medicina dello sport.

Zdenek Zeman
Zdenek Zeman a Torre Annunziata, per seguire il figlio Karel (foto Nino La Macchia)

Da quel momento, il nome di Zeman sarebbe stato legato in maniera viscerale al calcio del Sud Italia. Non a caso quest’anno anche suo figlio Karel ha raccolto, anche se soltanto per qualche mese, il testimone del padre. Dopo una serie di esperienze in squadre minori, il giovane Zdenek riuscì ad assumere l’incarico di tecnico delle giovanili del Palermo, che ricoprì per ben nove anni. In seguito iniziò una serie di avventure in varie realtà del Meridione, tra le quali spiccò appunto il Messina, che con la sua guida ottenne un ottimo ottavo posto in serie B nella stagione 1988-89.

Totò Schillaci
Totò Schillaci alla Fiera del Tempo Libero a Messina, nel 2019

In quell’annata, il miglior cannoniere del campionato fu un certo Totò Schillaci che, grazie al gioco offensivo di Zeman, non solo si distinse come il massimo goleador del campionato ma attirò anche l’attenzione della Juventus. La squadra favorita per la vittoria della Serie A, secondo le scommesse online di Betway, con una quota di 1,65, sarebbe stata il gran trampolino di lancio dell’eroe di Italia ’90. Con Schillaci e Zeman, il Messina visse dunque una delle sue migliori stagioni di sempre. Il calcio spettacolare ed offensivo predicato dal boemo avrebbe fatto poi scuola in tutta Italia, partendo dalla nascita di Zemanlandia a Foggia agli ottimi risultati con Roma e Lazio.

Il Messina di Arturo Di Napoli è la rivelazione del torneo
Dal campo alla panchina, Arturo Di Napoli a Messina

La squadra peloritana che con Bortolo Mutti in panchina ottenne una storica promozione nel campionato della serie A Tim durante la stagione 2003-04 ha potuto fare affidamento su tanti grandi protagonisti. Oltre al terzino sinistro Alessandro Parisi, una sorta di Roberto Carlos dello Stretto, su tutti spiccò l’attaccante Arturo Di Napoli, capace di firmare quasi 200 reti in carriera. L’attaccante nato a Milano e cresciuto nelle giovanili dell’Inter sarebbe stato il grande trascinatore del Messina per quattro stagioni, nelle quali andò a segno in 43 occasioni, diventando così l’idolo del “Franco Scoglio” di San Filippo, il nuovo stadio inaugurato dopo il grande salto dalla B. La prima stagione del Messina in serie A, ossia quella del 2004-05, vide la squadra di Mutti arrivare addirittura al settimo posto, con Di Napoli grande protagonista.

Riccardo Zampagna
Riccardo Zampagna celebra una rete realizzata contro il Livorno con la maglia del Messina (foto Ansa)

Vanno nominati senza dubbio Marco Storari e Riccardo Zampagna, rispettivamente portiere e attaccante cresciuti entrambi nel calcio di provincia, dove gli sponsor come la Nike non hanno praticamente spazio e oltre alla passione va respirata anche molta competitività. Storari, che poi avrebbe giocato anche alla Juventus come secondo di Buffon, fu difensore della porta del Messina per quattro stagioni, dal 2003 al 2007, mentre Zampagna fece la storia della squadra peloritana in due periodi separati ma sempre a suon di goal. Con uno sguardo nostalgico e romantico, i tifosi del Messina che hanno vissuto epoche gloriose, continuano a sperare di poter tornare presto a vivere giorni più felici.

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