Le motivazioni ci sono tutte. La condizione probabilmente non è delle migliori, ma Vincenzo Nibali ci prova, ci prova sempre. Il portacolori della Trek Segafredo, che è alla prima apparizione con la nuova squadra dopo l’addio al Team Bahrain Merida, ha acceso la miccia in una delle salitelle disseminate lungo il percorso della quarta tappa della Volta ao Algarve, a dieci km dal traguardo. Gli avversari non hanno mai concesso molto spazio, così l’azione dello “squalo dello Stretto” si è esaurita dopo qualche chilometro.
Alla fine della frazione Nibali ha chiuso con un ritardo di 52″ rispetto al colombiano Miguel Angel Lopez. Poco male, il ritardo accumulato non deve preoccupare. Vederlo vincente già dalle prime uscite sarebbe una bella sensazione, ma gli obiettivi di Nibali sono altri. Per adesso, fa comunque notizia rivedere il solito indomito guerriero. Era infatti da qualche anno che il corridore messinese non riusciva ad essere subito così incisivo già a febbraio, all’inizio dell’anno agonistico.
Il successo nella quarta tappa della Volta ao Algarve, la Albuferia-Malhao di 170 km, è andato, come detto, a Miguel Angel Lopez. Il colombiano dell’Astana ha imposto la sua legge all’arrivo in salita: 3 km al 9%, con punte dell’11. Uno sforzo intenso di circa sette minuti. Alle spalle di Lopez, terzo al Giro 2018, l’irlandese Daniel Martin, la maglia gialla di leader Remco Evenepoel, che al traguardo è crollato per via del grande sforzo profuso per mantenere il simbolo del primato, e il portoghese Rui Costa.
La frazione è stata animata dal primo attacco stagionale in salita di Vincenzo Nibali, allo scoperto sul primo giro del circuito finale. Lo “squalo” ha avuto una ventina di secondi di vantaggio, prima di essere ripreso subito dopo lo scollinamento. Già nei giorni precedenti, sul traguardo in quota di Alto da Foià vinto da Evenepoel, il nuovo portacolori della Trek Segafredo aveva dato l’impressione di essere già in palla, chiudendo al traguardo con appena 8” di ritardo dallo scatenato belga. Insomma, è un inizio davvero confortante, in attesa del Giro, del Mondiale e delle Olimpiadi di Tokyo (coronavirus permettendo).