La sconfitta con il Palermo, come all’andata, lascia un po’ di amaro in bocca al Fc Messina. Non lo nasconde il presidente Rocco Arena, che ha commentato le ingenuità della sua squadra, ma anche della terna arbitrale, protagonista di due o tre decisioni quanto meno dubbie, di certo penalizzanti per i giallorossi.
In collegamento telefonico con Tcf il massimo dirigente non ha nascosto il suo disappunto per la battuta d’arresto, la quinta stagionale, la seconda nelle ultime undici giornate: “Sono un po’ arrabbiato. Abbiamo offerto una grande prestazione, senza raccogliere punti. Avrei preferito essere più fortunato e non ottenere soltanto complimenti”.
Inevitabile un riferimento alla mancata assegnazione di un penalty per la trattenuta su Fissore e alle contestate due azioni che hanno portato ai gol di Sforzini, soprattutto per la sospetta carica su Marone: “Non parlo mai a caldo e al mister ho chiesto di non alimentare altre polemiche. Non credo nella malafede. La prossima volta dovremo essere più bravi e realizzare una rete in più dei nostri avversari”.
Inevitabile un riferimento ai 17mila spettatori accorsi sugli spalti a Palermo: “Abbiamo ammirato una grande cornice di pubblico e uno spettacolo di altra categoria. Magari ci voleva una terna più coraggiosa, in grado magari di annullare una rete o assegnare un rigore che mi è sembrato clamoroso. Pazienza, è andata”.
Arena ha stilato poi un bilancio dell’avventura del Fc 2.0: “In sei mesi società e staff sono rimasti gli stessi e in questo mondo non è mai scontato. Siamo sani, solidi, uniti, anche fuori dal calcio. Stiamo lavorando tantissimo anche all’estero, per strutturarci. Siamo partiti il 25 maggio. Ricordo che gli acquisti effettuati in estate erano stati criticati da tanti. Il campo finora ha detto altro”.
Il massimo dirigente ha commentato anche le prospettive future: “Non siamo venuti a Messina per rimanere in D o per partecipare. L’obiettivo è chiaramente tornare tra i professionisti. I debiti con l’erario del Città di Messina? Abbiamo sistemato tutto, onorando fin qui le pendenze con calciatori, staff e collaboratori. Il “Celeste”? Un assegno circolare ha sostituito la fideiussione, per la quale sarebbe stato necessario più tempo”.
Inevitabile un riferimento sugli stadi: “Parteciperemo al bando anche se ritengo che una società di calcio dovrebbe essere preferita a chi intende fare soltanto business. Abbiamo comunque programmato altri investimenti nello sport messinese”.
Capitolo finale, i pannelli a led rimossi su disposizione del Prefetto dopo la querelle con l’Acr, sui quali Arena – ai microfoni di MessinaSportiva – è ancora più chiaro: “Sono amareggiato per quanto accaduto. La stessa tipologia di pannello è stata installata negli stadi di tutto il mondo e la ditta alla quale ci siamo affidati è in possesso di certificazioni internazionali. Infront? Dopo l’era Franza non avevano più sentito parlare di Messina, ma abbiamo saputo coltivare un rapporto molto forte”.
Il messaggio finale è rivolto proprio alla società di Sciotto: “Se il problema sono dei documenti è possibile integrarli. Ritengo che si dovrebbe pensare di più al campo e al calcio giocato. Dovremmo lavorare insieme per risolvere problemi e non alimentarli, magari per mettere mano alla foresteria, che è un patrimonio da riqualificare”.