Anno nuovo, vita nuova. L’Acr Messina ha salutato un 2019 avaro di soddisfazioni, fatto di ribaltoni tecnici e rinnovati percorsi societari, che però non sono bastati per dare una sterzata a livello di risultati. Per lasciarsi alle spalle un avvio titubante, coinciso con le separazioni dal ds Obbedio e dai tecnici Cazzarò e Rando, la proprietà ha affidato la panchina a Karel Zeman, figlio d’arte, che sulle orme del padre prosegue la filosofia di un calcio spettacolare e propositivo con quel 4-3-3 che tanto piace al patron peloritano.
La contestata sconfitta di Giugliano è alle spalle. Il tecnico di origini boeme ha messo sotto torchio la truppa giallorossa con doppie sedute di allenamento al “Franco Scoglio” e al Despar Stadium, con il chiaro intento di mettere benzina nelle gambe in vista del girone di ritorno. C’è anche Alessio Cristiani a sudare insieme al resto della squadra, ma per il centrocampista livornese la fatica di questi giorni è necessaria se si vuole arrivare carichi con gli appuntamenti che contano.
“Il richiamo di preparazione in vista del girone di ritorno comporta allenamenti durissimi ma è così ovunque – evidenzia l’ex Siena -. Dobbiamo farci trovare pronti per la prima partita del girone di ritorno. Lo spirito dev’essere sempre positivo, c’è voglia di fare bene. Stiamo esprimendo del buon calcio, veniamo da una sconfitta immeritata ma dobbiamo guardare alle prestazioni e quelle ci fanno ben sperare”.
Cristiani vuole lasciarsi alle spalle gli infortuni delle stagioni precedenti. L’obiettivo per il 2020 è quello di giocare e magari segnare qualche altro gol importante, anche se la concorrenza lì in mezzo è aumentata con gli arrivi di Danza, Lavrendi e il reintegro di Bossa: “Il mio obiettivo è avere continuità in termini di presenze. Vengo da annate condizionate da qualche acciacco, ma adesso sto bene e posso giocare un buon numero di partite. Se poi arriva anche qualche gol non sarebbe male. Giorno dopo giorno ci stiamo amalgamando sempre di più. Sono arrivati giocatori nuovi e dobbiamo trovare la giusta intesa, la pausa ci sta servendo proprio per conoscerci e migliorare sempre di più”.
L’inizio del girone di ritorno, però, metterà i giallorossi alle prese con due sfide complicate. Al “Franco Scoglio” arriverà il Troina che nell’ultimo turno ha strappato un pareggio in casa del Palermo, prima della trasferta ad Acireale. Sfide che rappresentano un crocevia nella corsa verso la zona playoff: “Dobbiamo affrontarle con serenità e la consapevolezza di poter battere chiunque. Nel girone di ritorno affronteremo in casa le sette squadre che ci stanno davanti in classifica e questo per noi è uno stimolo. Giocare davanti al nostro pubblico può essere una risorsa: dobbiamo cercare di vincere per i nostri tifosi e per regalare soddisfazioni a tutto l’ambiente”.
Cristiani riconosce i meriti del lavoro che Zeman sta svolgendo sotto l’aspetto tattico: “Il lavoro settimanale è intenso, duro, ma durante la partita poi ne vediamo i frutti. Il nostro gioco è fatto di combinazioni in fase offensiva, di profondità e velocità. E’ un tipo di gioco che a me piace molto, perché favorisce i miei inserimenti”.
Cristiani ha giocato quasi sempre al Nord e tra i professionisti, in piazze importanti come Como, Viareggio e Siena. “Al Sud ero stato soltanto a Benevento. C’è molto più calore, i tifosi fanno sentire il loro supporto e questo è molto bello. L’ultimo campionato di serie D risaliva al 2007, con l’Armando Picchi Livorno, ovvero dodici anni fa. Devo dire che il girone meridionale è molto più tosto: affronti squadre più forti atleticamente e tecnicamente, inoltre vai a giocare in campi in cui si avverte il fattore ambientale ed è tutto più difficile”.
Per Cristiani, Messina può rappresentare una svolta: “Ero fermo, mi ha chiamato il direttore Obbedio, mi ha parlato del progetto ambizioso e non ci ho pensato due volte. Dobbiamo fare di più, il Messina non può stare all’ottavo o al nono posto, ma deve lottare per il vertice. Quindi dobbiamo dare tutti qualcosa di più per fare bene”.