Tra le rivelazioni della stagione in casa Acr Messina c’è sicuramente l’attaccante Francesco Pio Orlando, che con le sue tre reti è un po’ a sorpresa vice-capocannoniere di squadra, in un attacco in cui – curriculum alla mano – ci sono firme da oltre 500 marcature in carriera. Numeri che comunque non lo soddisfano appieno: “Non mi accontento mai. Punto sempre al massimo e sono ambizioso. Il buon girone di andata non mi basta. Sto andando bene ma voglio fare meglio, partita dopo partita”.
A segno contro Roccella, Corigliano e Biancavilla, la punta campana non riesce a scegliere la sua rete preferita: “Sono state tutte belle e differenti. Nella prima ho sfruttato l’occasione nel momento giusto, dopo essere appena entrato dalla panchina e abbiamo vinto. Nella seconda ho recuperato il pallone, dopo un errore del loro mediano e ho segnato con un bel tiro, incrociando la conclusione. Il terzo è arrivato invece dopo l’inserimento di Crucitti dalla destra, sfruttando una palla in profondità dopo uno stop a seguire”.
Con l’avvento di Zeman la squadra ha corretto la rotta: “Il mister ci mette nelle condizioni per fare bene, prediligendo la fase offensiva. Propone un gioco spregiudicato, in cui mi ritrovo molto”. In riva allo Stretto ha trovato peraltro una grande tifoseria: “Domenica entrare al “Barbera” ha rappresentato un’emozione splendida. È stato bello vederli cantare. Ma poi mi tappo le orecchie e penso soltanto a giocare”.
Il match di Palermo ha deluso però tifosi e staff tecnico: “Lascia un po’ di rammarico, perché ci aspettavamo tutt’altro. Non è andata nel modo in cui l’avevamo preparata. Non so se ha inciso il valore dell’avversario o la cornice di pubblico, considerate le 15mila presenze. Loro comunque sono il Palermo”.
Orlando affronterà ora ben tre squadre della sua regione: “Ci stiamo allenando come sempre al massimo per il duro test con il Nola. Non sono una squadra da sottovalutare, hanno un buon potenziale. Mi aspetto una bella partita, in cui giocando in casa partiamo un po’ avvantaggiati. Il Savoia ha un’ottima rosa e rappresenta una grande piazza. Anche a Torre Annunziata saremo attesi una bellissima sfida. Da campano fa piacere vedere tante realtà della mia terra in grande spolvero. Ce la giocheremo ad armi pari anche con il Giugliano”.
Nel girone di ritorno la squadra dovrà consolidarsi nelle prime posizioni e centrare un piazzamento playoff mai così alla portata: “Non sono preoccupato, anche perché ho legato con tutti e c’è un bello spogliatoio. Stiamo facendo bene e anche se ci vuole tempo per risalire non falliremo l’obiettivo. Siamo stati sfortunati nella prima parte di campionato ma ci stiamo rifacendo. Punteremo in alto, vincendo gara dopo gara”.
Nella sua breve carriera, Orlando ha trovato una seconda casa in Liguria: “Quando ho compiuto 13 anni sono entrato nel settore giovanile della Sampdoria e ci sono rimasto per tre anni. Ovviamente non ho incrociato Sampietro, che in blucerchiato c’era stato in precedenza, ma ci siamo confrontati molto su Genova e quell’esperienza. Ho bei ricordi, dell’ambiente, dei mister, del gioco che proponevamo e della società”.
L’approdo a Messina si è concretizzato per volere dell’allora direttore sportivo Antonio Obbedio: “Avevo varie offerte, ma il mio procuratore mi ha proposto Messina e una piazza come questa è impossibile da rifiutare. La Paganese? Dopo la Samp non mi aspettavo di scendere subito in Campania. È stata comunque un’esperienza che mi ha fatto crescere”.