Si è presentato senza peli sulla lingua Karel Zeman, che sbarca a Messina 31 anni dopo Zdenek: “Speriamo di fare qualcosa in più in classifica, perché mio padre si fermò a metà classifica. Lui però allenava in B e noi siamo in D… La situazione è difficile rispetto alle aspettative ma non c’è da disperarsi. Chiaramente se si puntava al primo posto, considerando che il Palermo non ha mai perso punti, era ed è inattaccabile”.
Il mercato di dicembre regalerà comunque svariate novità: “Con il lavoro potremo migliorare e fare qualcosa di buono. La squadra c’è ma sicuramente c’è da correre molto di più e va riformulato qualcosa, perché gli investimenti economici sono eccessivi perdendo il primo posto”.
Sotto accusa l’età media piuttosto elevata: “Almeno parzialmente andrà rifatta, soprattutto perché per quello che ho in mente io è un po’ vecchia. Purtroppo alcuni per limiti atletici non lo possono fare, anche se restano grandi calciatori. Con tante individualità messe assieme, che non collaborano tra di loro, è difficile proporre un buon gioco”.
In gruppo c’è anche Claudio Coralli, che realizzò ben 13 reti a Reggio Calabria con Karel Zeman in panchina nel torneo 2016/2017: “Non si discutono i giocatori presi uno per uno, ma il loro adattamento a una squadra che deve macinare chilometri, piuttosto che rappresentare un’accozzaglia di stelle. Se alcuni di loro riescono a essere utili è un discorso, viceversa non faranno al caso nostro”.
Le aspettative della piazza peraltro sono molto elevate: “Gli abbonati e i tifosi meritano uno spettacolo più idoneo. Io non ho visto tutte le partite ma so che c’è del malcontento che può essere curato con prestazioni migliori, che dovranno essere corroborate dai risultati. Ci vorrà tempo”.
Bisognerà lavorare dal punto di vista mentale oltre che fisico: “È un gruppo poco consapevole della propria forza rispetto alle individualità. Abbastanza timido ma voglioso di lavorare. Non vedono l’ora di applicare tanto i miei metodi e questo mi fa molto piacere”.