Chi ben incomincia è a metà dell’opera. Un vecchio detto che è stato messo in pratica dal Città di Sant’Agata, che al “Marco Salmeri” ha superato in rimonta l’Ssd Milazzo per 2-1, garantendosi in passaggio del turno di Coppa Italia.
L’obiettivo dei ragazzi di Pasquale Ferrara è certamente quello di vivere una stagione da protagonisti, magari centrando quella D che la dirigenza segue da qualche stagione, ma in attesa delle sfide da tre punti i nebroidei stanno dando segnali confortanti in vista dell’imminente inizio di campionato. Il doppio confronto contro i mamertini, non proprio gli ultimi arrivati, hanno fatto vedere un Sant’Agata capace già di creare molte palle gol, dimostrando di aver appreso i meccanismi di gioco del tecnico.
Ma soprattutto ha colpito la tenuta mentale di Iraci e compagni, che dopo un primo tempo ben interpretato si sono ritrovati sotto per via della zampata dell’ex Acr Messina, Ange Tresor Dezai, prima che Concialdi e Crifò spostassero l’ago della qualificazione per gli ospiti, dopo l’1-1 del “Fresina” nella gara d’andata. Un aspetto, quello mentale, che ha colpito anche Mario Russo: “Questo dev’essere lo spirito che ci deve contraddistinguere per il proseguo della stagione. Siamo entrati in campo per cercare di imporre il nostro gioco, sapevamo che dovevamo segnare e anche se non ci siamo riusciti nel primo tempo non c i siamo disuniti. Nella ripresa ci siamo ritrovati subito sotto, quella situazione però ci ha reso ancora più compatti e siamo riusciti subito a raddrizzarla. Aver trovato il gol del pari poco dopo è stato importante, ci ha dato fiducia e abbiamo attaccato fino a quando non abbiamo trovato il gol che ci ha permesso di vincere e passare il turno”.
Nell’arco di questi primi 180 minuti della stagione, si è visto un Sant’Agata capace di creare molte palle gol, ma ancora là davanti manca quel pizzico di lucidità che spesso fa la differenza: “Credo che per quanto abbiamo creato nell’arco del doppio confronto contro il Milazzo si possa dire che il passaggio del turno sia meritato – ha continuato il difensore del Sant’Agata – forse se dobbiamo trovare un neo in queste sfide sta proprio nell’aver concretizzato poco rispetto a quanto prodotto. In entrambe le gare siamo andati molto spesso vicini al gol, ma ci è mancata la giusta lucidità. Dobbiamo lavorare in questo perché è un peccato non raccogliere per quanto si semina, ma sono certo che col passare del tempo, una svolta smaltiti i carichi di lavoro, saremo molto più lucidi”.
Come da tradizione, le preparazioni impostate da mister Ferrara tendono ad essere particolarmente dure, per poi arrivare pronti nel momento giusto della stagione: “Molti di noi già conoscevano il mister e il suo modo di impostare la preparazione atletica, ma anche la sua attenzione verso certi dettagli tattici. Chi era già stato allenato da lui spesso dà anche qualche delucidazione ai nuovi, ma questo è normale. Il mister è una persona preparata, sa quello che fa, consoce il calcio e la categoria e i frutti del suo lavoro si vedranno”.
Sul ruolo che dovrà recitare il Sant’Agata nel prossimo campionato, Russo non si nasconde: “Sappiamo che dobbiamo essere protagonisti, la piazza e la società si aspetta questo da noi e non possiamo deludere le attese. Così come sappiamo che ci sono squadre come Palazzolo, Giarre e Paternò che hanno fatto investimenti importanti. Sarà il classico campionato duro, dove a fare la differenza saranno i punti conquistati bei campi delle squadre che lotteranno per la salvezza. Noi ci chiamiamo Sant’Agata, siamo una grande squadra e ci aspetteranno tutti col coltello tra i denti”.