L’Associazione Sportiva Dilettantistica Unione Comprensoriale ha ufficialmente inaugurato Casa Unico, la nuova sede sociale di via Cannizzoli 4 a Trappitello (Taormina) che ha aperto i battenti. Erano presenti all’evento il sindaco di Taormina Mario Bolognari, il vice-sindaco Vincenzo Scibilia e l’assessore allo sport Andrea Carpita.
In rappresentanza della Federazione Italiana Giuoco Calcio Sicilia c’era, inoltre, Giuseppe Punturo. Casa Unico non sarà soltanto la naturale sede di soci, dirigenti e atleti, ma vuol essere anche un vero e proprio punto di riferimento per sostenitori e tifosi.
«Devo ringraziare i dirigenti per l’invito. Ci tenevo ad essere presente per tanti motivi. Quando c’è una iniziativa di giovani – ha precisato il primo cittadino di Taormina Mario Bolognari – mi si apre il cuore: vuol dire che c’è futuro, che qualcosa si muove. Stiamo vivendo, poi, in un’epoca di frazionamento e poca attenzione al sociale: un mondo dove droga, alcol e violenza purtroppo segnano la nostra vita. Si tratta di un problema enorme: l’impegno della vostra associazione sportiva nello strappare i giovani da questi vizi è meritorio. Vi raccomando: continuate a crederci. È facile, infatti, perdere la spinta iniziale: l’organizzazione è la chiave per poter superare ogni difficoltà. Per quello che sarà possibile, anche con i sindaci del comprensorio, cercheremo di darvi una mano d’aiuto».
«Siamo nati tre anni fa – ha ribadito il direttore sportivo dell’ASD Unione Comprensoriale Antonio Gullotta – dall’idea di un gruppo di ragazzi appena ventenni che avevano voglia di aria fresca e innovazione nel mondo sportivo locale, dedicandosi ai loro coetanei e spendendosi per un progetto dalla grande valenza sociale. Dopo questo triennio ci ritroviamo a due categorie dalla Serie A, riuscendo anche nell’impresa di creare Casa Unico, un luogo per poter far vivere a tutti la nostra realtà. Siamo passati da 10 tesserati a 60: speriamo di continuare a crescere così, anche grazie al supporto dell’amministrazione comunale. Il nostro sogno è quello di riuscire a competere con grandi realtà come Catania e Messina».