Il tecnico dell’Acr Messina Michele Cazzarò non è sorpreso dalla definizione di un girone che vedrà per la prima volta ai nastri di partenza il quotato Palermo ma anche alcune campane molto accreditate: “Ci aspettavamo questo tipo di girone, non c’è nessuna sorpresa. Ci sono 34 partite, da affrontare tutte allo stesso modo”.
L’attesa è ovviamente catalizzata dai rosanero: “Tutti dicono che rappresentano la favorita d’obbligo ma sarà come sempre il campo a decidere chi è davvero la migliore. È ancora presto comunque per dare giudizi. Tantissime squadre non sono complete e anche noi ancora attendiamo alcuni acquisti, come ha chiarito il nostro ds”.
Eppure, l’allenatore pugliese ha già una ricetta valida per il prossimo torneo: “Sarà una D molto difficile, prepareremo partita dopo partita. Se uno legge certi nomi magari è portato a sorprendersi, ma la realtà è che si vince correndo, soffrendo e lavorando”.
Cazzarò passa dal concentramento pugliese a quello siculo-calabro, ritrovando qualche vecchia conoscenza: “Alcune di queste campane erano state inserite nel girone che ho disputato con il Taranto. C’è il Savoia al posto della Turris e quindi cambia poco. Il Giugliano è una neopromossa, che torna in D dopo anni, con ambizioni. Dal Nola arriva il nostro attaccante Esposito, che purtroppo salterà l’esordio in Coppa ma che confidiamo di riabbracciare presto”.
Proprio in vista del match ufficiale del 18 agosto, il Messina non disputerà altre amichevoli dopo quelle con una Rappresentativa Toscana e la Pianese: “Domenica giocheremo semplicemente una partitella in famiglia, anche per evitare infortuni e assenze. Contro una squadra di C abbiamo subito messo in pratica quello che stiamo provando in allenamento e questo ovviamente ci conforta”.
Per la prima volta la squadra è stata a colloquio con la proprietà, in occasione della fugace visita della famiglia Sciotto nel ritiro toscano: “Siamo stati contenti di vedere il presidente. Lo abbiamo visto molto carico e ha trasmesso un’energia positiva ai ragazzi. Ci ha fatto davvero molto piacere questo primo confronto”.
Nel girone si va dai 674mila abitanti di Palermo ai 3.500 di Marina di Ragusa, che toglie il primato di realtà sulla carta più piccola a Roccella (6.500 anime) e all’altra new entry, il San Tommaso (circa 10mila residenti, per la squadra espressione di un quartiere del centro storico di Avellino, che dovrebbe giocare le gare casalinghe al “Partenio”).
Proprio sul campo della matricola iblea scatta la stagione dei peloritani: “In Coppa troviamo una neopromossa da affrontare subito con il piglio giusto. Loro hanno tanto entusiasmo per la recente vittoria del campionato di Eccellenza. Ci faremo trovare pronti per una partita difficilissima, anche perché rappresentiamo una squadra completamente nuova”.
Come il ds Obbedio, anche Cazzarò è amareggiato per lo stravolgimento forzato dell’iniziale programma di lavoro: “Non ce lo aspettavamo questo esordio anticipato ma quando si parla di calcio in Italia le sorprese sono sempre dietro l’angolo. Ci avevano detto che saremmo scesi in campo per un match ufficiale soltanto a settembre ed ora invece abbiamo una trasferta da organizzare in poco tempo. Pazienza, dovremo giocare e daremo subito il massimo”.