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Il ds Rigano lascia l’Atletico Messina: “Auguro al club di crescere ancora”

Si dividono le strade dell’Atletico Messina e del direttore sportivo Emanuele Rigano. A comunicarlo lo stesso dirigente: “Lascio dopo appena una stagione, ma è stato un anno bello e intenso. Saluto tanti amici e un gruppo che mi ha fatto crescere, ma al quale credo anche di avere trasmesso qualcosa. Mi auguro che questa realtà divenga sempre più forte e solida, anzi sono sicuro sarà così. Ci sono tutte le basi per fare bene e rilanciare le ambizioni del club”. 

Alla base della decisione, per certi versi inattesa considerato il legame forte tra i vertici della società, i calciatori e lo stesso Rigano, ci sarebbero ragioni personali ma anche alcune divergenze di vedute sulla gestione del sodalizio: “Ho parlato con il presidente Paolo Barbera e dopo aver valutato diversi aspetti, ho ritenuto che la scelta migliore fosse separarsi. Per me in primis contano idee e condivisione. Auguro ovviamente all’Atletico un futuro radioso e sinceramente mi aspetto che nel prossimo campionato possa recitare un ruolo da protagonista. Lo auguro in primis allo stesso Barbera, che mi è stato sempre vicino”.

Atletico Messina
Nino Naccari ed Emanuele Rigano

Rigano si congeda, rivolgendo un pensiero a tutti i compagni d’avventura, con cui ha centrato il salto di categoria e la finale di Coppa Sicilia: “Grazie al confronto costante sono giunti risultati importanti e questo non può che essere motivo d’orgoglio. Rivolgo il mio ringraziamento all’ex dg Pierluigi Parisi, che mi ha convinto a dire sì la scorsa estate, alle persone dal cuore biancoazzurro, che hanno apprezzato il mio impegno, a Nino Naccari, a tutti i calciatori e allo staff che mi ha affiancato lungo il cammino trionfale che ci ha portato in Promozione“.

Da decifrare adesso il futuro del giovane dirigente messinese: “Ho ricevuto qualche offerta. Per me il calcio è passione, quindi valuterò bene tutto. Non guardo alla categoria, sceglierò sulla base di progettualità e prospettive. Ma potrei anche decidere di rimanere fermo”. 

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