L’anno scorso sono state ben sei le squadre ammesse in soprannumero nel campionato di serie D, dopo la lunga serie di fallimenti che purtroppo caratterizza ormai da anni i tornei professionistici. Sono ripartite dalla quarta serie, allestendo formazioni che hanno vinto subito il torneo (è il caso di Bari, Avellino e Cesena) o comunque battagliato per il primato (ovvero l’Andria del neo-giallorosso Forte, il Modena e la Reggiana).
Probabilmente per evitare di falsare il mercato, con formazioni che hanno impegnato ingenti somme e si sono poi ritrovate in extremis nel girone “corazzate” che hanno poi vanificato i loro investimenti, la Lega Nazionale Dilettanti da quest’anno ha deciso di correre ai ripari.
Cesare Di Cintio, avvocato specializzato in diritto sportivo, contattato dalla nostra Redazione, ha confermato infatti le nuove disposizioni: “Il Palermo potrà ripartire in sovrannumero dalla serie D. Serviranno una tassa di 300mila euro più altri 50mila per l’iscrizione, con quest’ultimi che vengono richiesti a tutti i club aventi diritto”.
In pratica, la somma a fondo perduto, la stessa richiesta due anni fa alla famiglia Sciotto e l’estate scorsa ai De Laurentis, che hanno finanziato l’ambizioso Bari, è raddoppiata rispetto ai 150mila euro che dovevano essere versati fino all’agosto 2018.
Considerando che ancora non si conoscono i nomi delle formazioni iscritte (sono 164 le aventi diritto e secondo indiscrezioni al momento sarebbero sei o sette quelle in bilico) e che non è stato ancora pubblicato il bando voluto dal sindaco di Palermo Leoluca Orlando (per individuare una squadra che raccolga l’eredità dei rosanero esclusi dalla B), appare quanto mai utopistico individuare i possibili gironi, nei quali le formazioni da ammettere in soprannumero verranno inserite. Oltre al Palermo, sono in corsa anche Foggia, Arzachena, Albissola, Lucchese e Siracusa.
Eppure, impazzano già le indiscrezioni. Secondo alcune testate laziali, il Palermo potrebbe infatti essere dirottato a sorpresa nel girone G, quello che ha ospitato l’Avellino nell’ultima annata. Secondo i rumors raccolti tra altri addetti ai lavori, i rosanero potrebbero invece finire nel concentramento H, lo stesso in cui passerebbe per una sorta di criterio dell’alternanza la Turris.
Se davvero il Palermo finisse in un altro girone, con le siciliane verrebbero dirottati invece il Savoia (che per motivi di ordine pubblico non può incrociare la Turris) e proprio come un anno fa alcune esponenti pugliesi, ovvero Casarano e Foggia (che proverà come i rosanero a ripartire dalla D dopo avere perso la B ritrovata dopo vent’anni). Probabilmente è solo fanta-calcio, ma è chiaro che un girone I senza il Palermo darebbe ulteriore coraggio alle altre aspiranti big, come Acr e Fc.
Ma per trarre conclusioni è davvero troppo presto, nonostante gli immancabili rumors. Bisogna infatti considerare anche i possibili ripescaggi. In Sicilia ci crede il Milazzo, che ha acquisito il titolo dell’Igea Virtus che ha vinto i play-off del girone appena due anni fa. In Campania parte in pole l’Agropoli, che ci riprova per il terzo anno consecutivo, dopo due finali play-off e il recupero della storica matricola. Tutto fa brodo, anzi punteggio.