Maurizio Lo Re non è più il presidente del Città di Messina. Il passaggio di consegne con Rocco Arena è stato formalizzato al termine dell’incontro nello studio notarile di Nunzio Arrigo, protrattosi per tre ore: “Era tutto già concordato, non è emerso alcun problema in corso d’opera. È stata una chiacchierata cordiale, come se fossimo vecchi amici. Abbiamo parlato di quanto lasciamo in eredità e di quanto è stato fatto in cinque anni. Lasciamo una società sana, con un bel settore giovanile e uno staff organizzato. Va in mano a un condottiero che può fare molto meglio di noi”.
Come emerso già nei giorni scorsi, nessun posto in consiglio di amministrazione per i dirigenti del Città di Messina: “Insieme, di comune accordo, abbiamo scelto di separare le sue cose. Il gruppo Arena farà il suo tragitto. Noi a volte non siamo stati ben visti dal tifo organizzato e abbiamo compiuto come promesso al Salone delle Bandiere un passo indietro per il bene della Messina calcistica. Speriamo possa tornare realmente nel calcio che conta”.
Ci sarà un dualismo inedito con l’Acr di Sciotto, che secondo Lo Re potrebbe anche imporre maggiori investimenti a entrambe: “La concorrenza nella vita non ha mai fatto male. Il gioco si fa duro e chi è più forte probabilmente riuscirà a primeggiare. Magari presto resterà soltanto un unico grande Messina. Non era il mio desiderio vedere ancora due realtà contrapposte. Lo avevo dichiarato l’anno scorso e l’ho ribadito quest’anno. Noi siamo sicuramente fuori da questa lotta fratricida”.
Lo Re si limiterà adesso a seguire le partite dagli spalti: “Per un anno mi dedicherò alla mia famiglia e ai miei figli e resterò alla finestra, seguendo quello che accadrà a Messina. Vivo di calcio, mi piace molto, seguirò le formazioni giovanili e anche le partite di Acr e Fc”.