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Messina

Acr e Città ipotizzano un futuro comune. Il Camaro invece dà priorità al vivaio

È ripreso e prosegue in modo più serrato il dialogo tra l’Acr e il Città di Messina. I due club, che nonostante la differenza di obiettivi hanno chiuso l’ultima stagione divisi da appena tre punti in classifica, sembrano ipotizzare davvero un futuro comune.

I presidenti Paolo Sciotto e Maurizio Lo Re stanno limando i dettagli di un accordo che potrebbe portare benefici a entrambi. Con il “Despar Stadium” non più omologabile per la serie D, sono d’altronde destinate ad aumentare anche le difficoltà legate all’impiantistica: il “Franco Scoglio” è privo di una vera alternativa, considerate le condizioni del “Giovanni Celeste” e del manto in sintetico di Mili marina.

Acr Messina
Il cda dell’Acr Messina, presieduto da Paolo Sciotto. Giovanni Giliberto è il vice

La sinergia consentirebbe di unire forze economiche, sponsor, interesse del pubblico (anche se si dovrà lavorare duramente per riconquistare la credibilità perduta) e ridare linfa al settore giovanile, che sulla sponda Acr non ha certo brillato, a differenza di quanto avvenuto in casa Città, come dimostra anche la cessione del giovane Dama al Bologna.

Lo Re avrebbe proposto un piano di riorganizzazione aziendale, svincolandola anche dalla designazione di figure a lui vicine, a conferma di una maggiore elasticità rispetto a quanto avvenne un anno fa, quando alle dichiarazioni d’intenti seguì un irrigidimento delle parti e la decisione di proseguire divisi e scontenti.

D'Arrigo, De Luca e Lo Re
D’Arrigo, il sindaco De Luca e Lo Re al Comune

Chi sembra ormai defilato è il Camaro del presidente Antonio D’Arrigo, che dopo avere acquistato e messo a disposizione il marchio dello storico “Acr”, consegnato simbolicamente al Comune, ha annunciato di volersi concentrare sullo sviluppo del proprio vivaio, anche per dare continuità agli ingenti investimenti sulla struttura di Bisconte.

Priorità d’altronde al match di ritorno della semifinale juniores nazionale. Sabato sarà di scena in riva allo Stretto la Romulea, vivaio capitolino che ha sfornato fior di talenti (da Biagioni a Romolo Rossi, da Liverani a Moscardelli e De Silvestri). Si ripartirà dal 2-1 dei laziali. In palio c’è la finale nazionale di Coverciano con la vincente dei titoli lombardo e veneto.

Sciotto
Paolo Sciotto con l’ormai ex tecnico Pietro Infantino e il suo staff

Dopo le polemiche sul bando relativo agli stadi, ritenuto non appetibile da svariati consiglieri comunali, tace intanto il sindaco Cateno De Luca. Non si hanno più notizie dell’annunciato incontro a Palazzo Zanca, fissato inizialmente per la scorsa settimana. Dopo il voto elettorale, sembrano emerse altre priorità.

Nel frattempo, la proprietà dell’Acr ha definito il rapporto con il tecnico Pietro Infantino, che ha tenuto a ringraziare staff dirigenziale, tecnico, sanitario, calciatori e tifosi per la collaborazione e l’affetto dimostrato nell’arco della sua, complicata, avventura in riva allo Stretto, dove è tornato a dieci anni di distanza dall’esperienza – altrettanto turbolenta – del primo Acr nato dopo il fallimento del Fc Messina.

L’ex allenatore dell’Acireale sta ora vagliando alcune offerte arrivate sia dal Nord (per un’eventuale serie C) che dal Centro Italia (in D ha già allenato per tre stagioni nel girone laziale). Il mercato dilettantistico è congelato dalla crisi economica ma qualcosa inizia a muoversi.

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