Alle 22.30 di esattamente quindici anni fa, il 5 giugno 2004, il Messina festeggiava al “Giovanni Celeste” il ritorno nell’Olimpo del calcio, a 39 anni di distanza dall’ultima volta. Il 3-0 al Como, frutto delle reti di Di Napoli (autore di una doppietta) e Parisi, suggellò una cavalcata straordinariA.
Dall’ultimo posto, complice un avvio choc (quattro punti in sette giornate sotto la gestione Patania), all’incredibile risalita in classifica, concisa con l’avvento dell’uomo dei miracoli Bortolo Mutti e l’esplosione di Re Artù, nelle vesti di bomber e trascinatore. Al fischio finale di Collina il tripudio, in campo e sugli spalti, per una festa che non voleva davvero finire mai.
Ma dove sono oggi tutti i protagonisti di quella indimenticabile stagione? Il condottiero, Bortolo Mutti, che ha allenato sino al 2015-16 (in B a Livorno), è un apprezzato opinionista tv nel “salotto” di Sportitalia. Chi è rimasto in città è Carmine Coppola, procuratore sportivo, titolare della scuola calcio “Football 24” e responsabile tecnico del vivaio del Città di Messina.
Insieme a lui Alessandro Parisi, responsabile della scuola calcio del Cus Unime. Il mancino ha inoltre studiato per ottenere il patentino Uefa B da allenatore. Sasà Sullo, nominato dal consiglio comunale cittadino onorario di Messina, da vice nello staff di Giampiero Ventura, ha vissuto negli scorsi mesi la breve parentesi col Chievo, la prima dopo l’avventura in Nazionale, iniziata con entusiasmo e terminata amaramente nello spareggio mondiale contro la Svezia.
Arturo Di Napoli ha visto stoppata la sua ascesa in panchina da un discusso caso giudiziario e, dopo una prima assoluzione e nuove accuse, spera presto di potere tornare protagonista a bordocampo. Marco Storari, appesi i guanti al chiodo dopo le esaltanti annate alla Juventus (ha chiuso tra Cagliari e Milan), sta studiando da dirigente e potrebbe tornare proprio in bianconero.
Chi ha sfidato recentemente il Milan è il numero 22 di allora, Landry Bonnefoi. Il francese gioca ancora, in forza ai lussemburghesi del Dudelange ed è stato rivale nel girone di Europa League dei rossoneri. A San Siro, nel novembre scorso, finì 5-2, ma il Dudelange fece tremare la squadra di Gattuso…
Marc Zoro, pilastro della difesa di allora, è in Costa d’Avorio dove si sta dedicando ad un progetto con lo Stato per lo sport nelle scuole. Rezaei è un allenatore in Iran (ultima esperienza col Bergh Jadid Shiraz), dov’è un autentico simbolo.
In tanti hanno compiuto il salto dal calcio giocato alla panchina. Per restare al reparto arretrato, Totò Aronica è alla guida della “Berretti” del Trapani, Luca Fusco, dopo diversi anni da vice di Grassadonia, è stato tecnico in prima della Paganese in C, salutando però dopo undici giornate.
Luigi Lavecchia allena l’under 16 del Cagliari, Gianluca Temelin quella della Cremonese. Mimmo Giampà ha condotto a cavallo di due campionati il Roccella in D, Raffaele Ametrano è stato sulla panchina delle giovanili di Udinese e Napoli. José Mamede è osservatore per il Genoa, mentre Fabio Artico (che nel 2004 andò via a gennaio) è appena tornato all’Alessandria da direttore sportivo.
Carriera da allenatore anche per Nicola Princivalli che era subentrato nella scorsa stagione alla guida della “sua” Triestina in C, Roberto “El Pampa” Sosa, ex tecnico di Sorrento, Savoia e Vultur Rionero, e Sergio Campolo, che il Messina lo allenò nel 2010-2011 ed è stato anche nel settore giovanile della Reggina. Sammy Accursi si occupa dei giovani con la sua “Accursi Football Academy”. Andrea Gentile infine, è nello staff di Ezio Rossi come vice allenatore del Milano City in serie D.
Chi ha visto esplodere un talento in “casa” è Igor Zaniolo che negli ultimi mesi è stato sotto i riflettori per le straordinarie performances del figlio Nicolò, giovane centrocampista della Roma (apice la doppietta al Porto in Champions), rivelazione del campionato di serie A, convocato anche dal ct Mancini in Nazionale maggiore.