Le mani sulla maglia rosa. Sono quelle di Richard Carapaz, 26 anni compiuti da qualche giorno, venuto al Giro d’Italia per aiutare Mikel Landa a vincere e invece ritrovatosi sul tetto della corsa. Come mai nessun ecuadoriano prima.
“Sto vivendo un momento unico, che mi emoziona profondamente ed emoziona la mia gente. Il Giro d’Italia è stato spettacolare, duro, come sempre: abbiamo dato tutto, ecco perché ho abbracciato i miei avversari dopo il traguardo. Abbiamo cercato di vincere la tappa con Landa, mi ha aiutato ad aumentare il vantaggio su Roglic“. Bastano poche parole allo scalatore sudamericano per far trapelare la propria soddisfazione, che non diventa gioia solo perché domenica resta una crono da disputare. In 17 km può accadere di tutto o niente.
Vincenzo Nibali, secondo a 1’54”, infatti, non si fa illusioni. “È stata una tappa difficile e dura: sulla prima salita di giornata ho avuto una foratura e quella era una fase non molto bella della corsa. Per fortuna mio fratello era lì con me. Il Manghen lo hanno scalato a velocità folle, era difficile tentare qualcosa; sono salito regolare e poi sono rientrato. Abbiamo visto una Movistar molto forte, che ha preso in mano la corsa. Sulla salita finale ho provato a spingere, ma Carapaz sta bene e lo ha dimostrato. Finora si è meritato di avere la maglia rosa e domenica c’è la cronometro”.
Un concetto ribadito dallo “squalo dello Stretto”: “Finora è stato il più forte, niente da dire. Io ho cercato di interpretare il Giro a modo mio, correndo al meglio. Non è mai semplice puntare al successo e cercare di riuscire a conquistarlo: ci ho provato tantissime volte, anche la settimana scorsa e questa settimana ma, contro una squadra così forte come la Movistar, con un Landa veramente in palla, capace di trasformarsi da gregario in capitano, c’era poco da fare”.
Il corridore messinese è pronto a difendere il podio dal possibile ritorno dello sloveno: “Landa ha dimostrato di essere molto fedele al team. I 17 km di domenica sono molto impegnativi, però penso che la fatica accumulata si farà sentire: vediamo come interpretare la giornata. Sicuramente la crono sarà l’ultima sfida fra noi, io e Roglic ci giocheremo il podio. Sono contento del mio Giro, perché ho sempre cercato di dare battaglia, ho anche commesso qualche errore, però tutti sbagliamo. Siamo umani e ci sta. Carapaz ha corso benissimo. Ha un vantaggio molto solido”.