Da buon siciliano, la citazione del commissario Salvo Montalbano, nato dalla fantasia di Andrea Camilleri, è doverosa: “Dovete capirmi: io sono siciliano. Come dice Montalbano, quando girano i “cabasisi”… Roglic questa volta ha collaborato, ma venerdì mi ha fatto arrabbiare”. Vincenzo Nibali riesce perfino a sciogliersi in una risata, dopo il traguardo di Courmayeur e al termine di una tappa estremamente dura, caratterizzata da tante salite, accorpate in poche decine di chilometri.
A vincere la tappa, e a vestirsi di rosa, è stato però l’ecuadoriano Richard Carapaz. Il primo del proprio Paese in maglia rosa. “Mi sembra ieri che ero un bambino in Ecuador, ora sono qui in maglia rosa. Questo per me è un sogno che diventa realtà”, le parole del corridore che somiglia molto a Domenico Pozzovivo. “Farò di tutto per conservarla – aggiunge Carapaz –. I 30″ conquistati sul ‘San Carlo’ sono stati fondamentali per costruire questo successo e prendermi la maglia. Mi sentivo molto bene e sapevo che l’altitudine mi avrebbe favorito. Adesso dovremo lavorare tanto, io e i miei compagni”.
Jan Polanc, ex leader del Giro, è stato costretto a cedere lo scettro del comando. “Sulla prima salita ho avuto buone sensazioni, ma dopo ho faticato – il commento dello sloveno –. Con Valerio Conti ho cercato di tenere duro e limitare il distacco, ma ho dovuto salutare la maglia rosa. Il Giro d’Italia non è comunque finito”.
Nel frattempo, il maltempo impone un cambiamento al tracciato della 16esima tappa, di martedì 28 maggio, da Lovere (Bg) a Ponte di Legno (Br), lunga 226 km. La frazione prevedeva il Gavia. “Alla luce delle risultanze meteo dei prossimi giorni che danno un peggioramento e visto cosa ci dicono i meteorologi della Lombardia, c’è il rischio-slavine”, ha ammesso il direttore del Giro d’Italia, Mauro Vegni.
“La tappa subirà un cambiamento sostanziale – ha aggiunto -. Abbiamo inserito la salita di Cevo, poi si passerà da Mazzo, infine si tornerà verso Edolo. Faremo l’Aprica dalla parte dura, ovvero dall’interno del paese, ma si farà il Mortirolo come previsto. La frazione risulterà più corta, e dunque di 190 km, con un dislivello di 4.800 metri. Sarà comunque dura”.
“Le autorità locali, che ringrazio, hanno fatto il possibile per sgomberare la strada, ma francamente era impossibile far passare la corsa – ha concluso Vegni -. A questo punto la ‘Cima Coppi’ diventa il Passo Manghen, più basso dell’arrivo a Ceresole Reale, ma il premio che verrà assegnato non può essere retroattivo”.