Ha regalato coinvolgenti emozioni l’inaugurazione, avvenuta nei locali di via Maddalena, 24 (2010 Group – dott. Luigi Mondello), dell’attesa mostra “Una stanza tutta per sé”.
Grazie all’ambizioso progetto “Arte in Laboratorio”, ideato e promosso da Mutualpass – Medika, la Card della Salute, si possono ammirare i quadri di: Maria Berenato, Antonella Caggegi, Lucia Fulco, Luisa Giorgio, Laura Giunta, Nicoletta Irrera, Adriana Micali, Marcella Mondello, Katia Militello, Silvana Modica, Silvana Nastasi, Giusy Olivieri, Sabrina Pistone, Giovanna Romeo, Matteo Sorte e Graziella Spadaro.
Si tratta degli artisti-pazienti del reparto di Oncologia del Policlinico Universitario di Messina, diretto dal prof. Giuseppe Altavilla e collaborato dalle dott.sse Francesca Albiero e Stefania Panetta, dove i maestri Piero Serboli, Aurelio Valentini, Josè Martino ed il compianto Claudio Militti, a cui è stata dedicata la mostra, hanno attivato dal 2015 un vero e proprio laboratorio di pittura.
L’obiettivo del team di “Arte in Laboratorio”, coordinato dal dott. Mondello e dal dott. Daniele Di Bartolo, è far riconoscere concretamente all’arte una funzione importante anche nel campo della medicina, seguendo l’indirizzo che l’uomo è unione inscindibile di mente e corpo, di ragione e sentimento. L’arte-terapia è ormai una pratica medicale diffusa nel mondo sia come forma di espressione del disagio fisico e mentale che come supporto psicologico alle malattie gravi come il cancro.
Le testimonianze degli artisti di “Una stanza tutta per sé”, presenti all’inaugurazione, che per la prima volta hanno esposto le loro creazioni in un laboratorio di analisi cliniche adibito a galleria d’arte “abusiva”, sono state la concreta conferma dei benefici effetti che l’arte può avere, distogliendo la mente dalle preoccupazioni per orientarla verso nuovi orizzonti.
UNA STANZA TUTTA PER SE’ – Piero Serboli, Aurelio Valentini, Josè Martino e Claudio Militti sono stati i maestri iniziatori nel 2015 di questa avventura artistica ed umana, che ha coinvolto i pazienti di Oncologia grazie alla lungimiranza e allo spirito innovatore del primario, il professor Giuseppe Altavilla, che ha gentilmente concesso il prestito delle opere in mostra per Arte in Laboratorio. A realizzarle un gruppo di pazienti del reparto, uniti sotto il nome di “Una stanza tutta per sé”, diventati ormai allievi ed il loro percorso si avvia verso una piena emancipazione artistica.
Ciò che colpisce di questi lavori è l’urgenza espressiva manifestata in colori netti, accesi, animati da forti contrasti. Le opere, a prescindere dal tema o dal modello, talvolta mutuato dalla grande pittura, sono piene di un’energia psichica e di un entusiasmo del tutto evidente. Nella liberazione dell’espressione, il disagio della malattia ha trovato una potente sublimazione, una via creativa che annulla la passività dell’infermo per renderlo regista più consapevole della propria immaginazione, delle proprie emozioni. (Mosè Previti)