Il presidente dell’Acr Messina Paolo Sciotto è raggiante in sala stampa, dopo la conquista della storica finale di Coppa Italia: “È stata una grandissima serata, che intendo dedicare alla mia famiglia. Quanto raccolto questa sera è il frutto di un lavoro avviato già prima di dicembre. Un percorso avviato da mio padre, che poi l’ha trasferito a me. Sono felicissimo per il mister e i ragazzi. In finale daremo il massimo per dare questo trofeo alla nostra grandissima città. Sono contentissimo anche per la grande coreografia offerta dai tifosi”.
Un obiettivo che sembrava sfumato dopo l’avvio shock, che aveva consentito al Giulianova di trovare il doppio vantaggio, costringendo i peloritani a siglare tre reti per evitare l’eliminazione: “Sullo 0-2 tremavo ma conoscendo bene i ragazzi e vivendo dall’interno lo spogliatoio. Stiamo facendo di tutto per creare un rapporto che non è soltanto calcistico. So quanta voglia ci mettono e quanta grinta per recuperare le partite”.
Un traguardo che potrebbe cambiare gli scenari, nonostante l’annunciato disimpegno della famiglia Sciotto, che ha rilevato il titolo sportivo di serie D grazie al “salvagente” concesso alla città, dopo la rinuncia al professionismo nell’estate 2017: “Preferisco pensare soltanto alla prossima partita, andando avanti giorno dopo giorno. La mia famiglia e il consiglio di amministrazione sono consapevoli di dove stanno operando. Messina è una grande città, che ha fame di grande calcio. Speriamo di potergli regalare i migliori risultati possibili”.
A questo punto la società potrebbe replicare iniziative già pensate nel recente passato per la Coppa, per incentivare i tifosi a recarsi al “Franchi”, dove in campo neutro il prossimo 18 maggio l’Acr affronterà il Matelica, vicecapolista del girone F di serie D: “Prenotiamo subito i biglietti, perché siamo felici di raggiungere Firenze. Studieremo qualche iniziativa per portare più tifosi possibili con noi dalla Sicilia, magari con un volo charter. Speriamo di fare arrivare questi cori e questa forza anche in Toscana”.
Un trionfo che arriva a poche ore dalla paradossale bocciatura del ricorso per la presunta posizione irregolare di Lorefice nel derby con il Città di Messina, che non è stato analizzato nel merito per via di un grave vizio di forma: “Una giornata iniziata male, ma finita benissimo. Da domani cercherò di verificare cosa non ha funzionato e quali sono le responsabilità. Per pensare di ottenere risultati, chi sbaglia deve pagare. Dopo la partenza di Massimo Bandiera (tornato alla Reggina, in serie C, ndc), essendo quasi a fine stagione, non era facile reperire un segretario in poco tempo. Figure dirigenziali già presenti nell’organigramma si sono fatte carico di sostituirlo. Purtroppo abbiamo commesso errori importanti in passato, non possiamo continuare a farlo”.