Il Giudice Sportivo di Serie D non ha omologato il risultato maturato nel derby di domenica scorsa tra ACR Messina e Città di Messina, finito 0-0. “Preso atto del preannuncio di reclamo da parte della Società S.S.D. ACR MESSINA SSD A RL avverso l’esito della gara indicata a margine, si soprassiede ad ogni decisione in merito” si legge, infatti, nel comunicato. Alla base del reclamo ci sarebbe il tesseramento (irregolare?) da parte del Città di Messina del centrocampista Eugenio Lorefice.
L’ACR Messina è stato inoltre multato di 400 euro “per avere un proprio addetto alla sicurezza nel corso del primo tempo, protestato nei confronti di un calciatore avversario. Al termine della gara reiterava la condotta nello spazio antistante gli spogliatoi”. Inibito sino al 3 aprile il massaggiatore Rosario Cutuli dell’ACR Messina “per avere, al termine del primo tempo, protestato con atteggiamento minaccioso all’indirizzo di un A.A. e del Direttore di gara”. Identico provvedimento a carico di Luigi D’Alessandro, team manager del Città di Messina “per avere nel corso del secondo tempo ed in più occaisoni, protestato anche con termini irriguardosi nei confronti di un A.A. e del Direttore di gara”.
Una giornata di stop per l’allenatore dell’ACR Oberdan Biagioni, allontanato per proteste nei confronti dell’arbitro. Tra i calciatori stangato Pietro Tripoli del Marsala, squalificato per sette giornate “per avere a gioco fermo ed in reazione, colpito con la testa il petto di un calciatore avversario, facendolo cadere a terra, alla notifica del provvedimento disciplinare si avvicinava al Direttore di gara e lo spingeva petto contro petto, facendolo indietreggiare di un metro”. Tre turni per Mazzone (Acireale) e Felleca (Portici). Due giornate a Perfetti (Roccella), una a Hamlili (Bari), Scoppetta (Cittanovese), Mancuso (Igea Virtus), Sall (Portici), Campanaro (Acireale), Condomitti (Locri), Amelio (Roccella).