Freddo e polemiche hanno caratterizzato l’Epifania del Città di Messina, uscito amaramente sconfitto dal primo match del 2019 contro la Palmese. Al “Franco Scoglio” l’ha decisa Bonadio, che nel finale ha spiazzato dagli undici metri Paterniti, autore di un’uscita rivedibile nell’azione che ha determinato l’assegnazione del tiro dal dischetto.
I peloritani però contestano una sfida condizionata fin dall’inizio, in cui l’atteggiamento del direttore di gara e le pessime condizioni dell’impianto hanno fatto la differenza. Al Città infatti è stato negato un rigore al 37′, dopo una serpentina in area di Fragapane. Alla beffa si è aggiunto anche il danno, dato che l’esterno è stato punito con una doppia sanzione a seguito di una presunta simulazione. Una decisione che ha condizionato il match, caratterizzato poi nella ripresa dall’allontanamento di mister Furnari dalla panchina dei giallorossi e dall’altro rosso a Paterniti.
Il direttore generale Giovanni Cardullo non ha nascosto la sua rabbia: “Non siamo abituati a cercare giustificazioni per come è andata la partita, tuttavia penso che quella con la Palmese sia stata una gara fin da subito condizionata. L’atteggiamento del direttore di gara è stato inaccettabile, una cosa mai vista fino a questo momento. Non ci è stato permesso di giocare fin dall’inizio ed al 37′ siamo stati penalizzati anche con un’espulsione immeritata. Fragapane ha ricevuto una sanzione nel corso di una chiara occasione a nostro favore, dove un rigore solare non è stato fischiato. Il rigore della Palmese nel finale ci sta tutto, ma nonostante ciò si è arrivati allo scadere con troppe sviste. E’ difficile trovare delle spiegazioni adeguate per una simile condotta”.
Il paradosso è che Bombara e compagni erano riusciti ad esaltarsi nelle difficoltà, centrando anche due legni con Fofana e Nicosia: “Abbiamo gestito ampiamente la partita – aggiunge – ed in dieci uomini, rigore a parte, non abbiamo subito un tiro in porta. Abbiamo provato a vincerla, spingendoci spesso in avanti nonostante l’inferiorità numerica. Abbiamo colpito un palo ed una traversa e dunque nell’insieme anche la sfortuna si è messa contro di noi. Questo la dice lunga sul nostro atteggiamento e sulla nostra voglia di portare a casa punti utili”.
Cardullo ha anche manifestato le difficoltà di disputare la gara in un impianto ai limiti della praticabilità: “Il terreno di gioco versava in condizioni pessime, un fattore fondamentale per le sorti di una sfida così combattuta. Abbiamo chiesto un confronto con l’Acr Messina, ma non abbiamo ricevuto alcuna risposta. Confido in un incontro durante la prossima settimana, per sciogliere un nodo fondamentale che grava sulla nostra stagione. Da questa settimana torneremo a lavorare al “Celeste”, nonostante debbano essere ultimati diversi lavori di manutenzione, soprattutto per quanto riguarda il manto erboso. Siamo soddisfatti poiché quest’impianto rappresenta un passo in avanti della nostra società, una dimora fissa dove possiamo ambientarci in fretta”.
Il dirigente giallorosso ha infine fornito informazioni utili su Santoro ed Argomenti, complimentandosi in conclusione con Davide Dama, convocato al raduno dell’area Sud per la Rappresentativa Nazionale Dilettanti Under 18: “Stiamo aspettando ancora il transfer dalla Svizzera per formalizzare il tesseramento di Argomenti e contiamo di risolvere la questione in tempi molto brevi. Per quanto riguarda Santoro abbiamo preferito non rischiare perché dobbiamo completare l’iter, nonostante ci fosse arrivato l’ok della Federazione. La convocazione di Dama invece è un motivo di vanto e orgoglio per la nostra società. Siamo sicuri che farà bene e porterà alto il nome del Città di Messina, che ha anche altri elementi giovani di prospettiva. Puntiamo molto sui nostri ragazzi e sul nostro settore giovanile, che deve essere un trampolino di lancio per i nostri calciatori”.