Milazzo è la sua grande occasione. Antonio Lo Monaco, estremo difensore classe ’96, è il nuovo “custode” della porta rossoblù, arrivato al “Marco Salmeri” con il chiaro intento di giocare con continuità, nonostante la particolarità del ruolo. Si sa, quello del portiere è un “mestiere” solitario, alla fine a giocare è solo uno, ma l’ex Akragas ha le idee ben chiare: “Sono arrivato qui con tante ambizioni, ma è il mio carattere a condurmi verso nuove sfide. Voglio fare bene e rimettermi in gioco visto che negli ultimi anni non ho trovato molto spazio. Voglio dare il mio contributo alla squadra e crescere insieme al Milazzo”.
I mamertini hanno strappato un punto in casa del Santa Croce, in un match delicato dopo la vittoria con lo Scordia. Leone ha portato avanti i padroni di casa, Marino nel finale ha riequilibrato il match, consentendo ai rossoblu di restare agganciati alla zona playoff, a pari merito con Paternò e Terme Vigliatore e tre punti di margine sui ragusani. Lo Monaco rimarca il valore dell’avversario: “Il Santa Croce in casa ha sempre disputato delle ottime gare e ottenuto buoni risultati. Non era facile uscire con dei punti, ma sappiamo che i playoff passano da partite come queste. Hanno degli elementi di grande spessore, come Leone, e hanno appena preso Nassi, che non ha bisogno di presentazioni. Si tratta di un attaccante che ha fatto categorie importanti e che nonostante l’età in Eccellenza fa la differenza”.
Tornando sul proprio ruolo, Lo Monaco non ha paura della concorrenza: “Io cerco di dare sempre il massimo, indipendentemente se sono il titolare o meno. Sono a Milazzo per giocare il più possibile, mettendomi a disposizione del mister e della squadra”. Alla fine l’ultima decisione spetta a Pasquale Ferrara: “Sono qui da appena una settimana, ma da quello che ho capito al mister piace un portiere offensivo, capace di dare sicurezza soprattutto sulle palle inattive, ma anche in grado di giocare subito palla verso gli esterni come La Piana e Cambria. Lui ha in mente un’idea di calcio offensivo, quindi una squadra alta già a partire dal portiere che esca spesso e faccia immediatamente ripartire la squadra”.