Marco Calabrese è l’immagine della felicità. Un suo gol a pochi minuti dalla fine ha consentito all’Igea Virtus di strappare un punto prezioso contro il Locri, ma soprattutto di non vanificare la vittoria ottenuta nel turno precedente in casa contro il Rotonda.
Al “D’Alcontres” si è vista la solita Igea Virtus, volenterosa ma a tratti troppo ingenua, comunque caparbia nel reagire all’iniziale vantaggio granata ma anche all’inferiorità numerica, causata dall’espulsione di Perkovic. Poi il guizzo da attaccante vero di Calabrese, che da mesi sognava una domenica così.
Barcellonese doc, dopo i mesi passati nelle categorie inferiori è arrivata la chiamata della “sua” Igea che lo ha tesserato ad appena 48 ore dell’ultima gara. Poi la giocata che ha regalato un punto meritato: “Sono stato bravo a smarcarmi e a fare gol. La partita si poteva mettere in modo diverso, siamo stati aggressivi ma purtroppo abbiamo preso gol su palla inattiva. Non meritavamo di perdere, i miei compagni si sono subito arrotolati le maniche per tentare di pareggiare e ci siamo riusciti con merito. Il mister mi ha invitato ad attaccare quello spazio, aveva capito che quella palla sarebbe finita lì e io sono stato abile a smarcarmi. Il buon Dio ha fatto il resto”.
Il clima attorno alla compagine giallorossa non resta dei migliori, tra il pubblico e la società vi è in atto una guerra fredda che non facilita le cose ai giocatori. Ma Calabrese pensa al campo: “Di eventuali problemi societari dovete parlare con i diretti interessati. Noi scendiamo in campo cercando di fare il meglio possibile per raggiungere l’obiettivo della salvezza, sbagliando il meno possibile così come ci chiedono i tifosi. Dedico questo gol alla mia famiglia che lo merita tanto”. Il calendario non dà tregua e mercoledì i barcellonesi saranno di scena a Castrovillari, in piena emergenza, per via della partenza di Vona e delle squalifiche di Perkovic e Mancuso.