Match caratterizzato dal grande agonismo e dalla pioggia battente. Buona la prova degli ospiti, che crescono soprattutto in avvio di ripresa. Al 10′ clamorosa l’opportunità sprecata da Gambino, che si fa neutralizzare un calcio di rigore. Nel finale anche Arcidiacono sfiora il gol partita.
Il pre-partita. Dopo la pausa forzata imposta dal rinvio del match con il Castrovillari, seconda uscita della gestione Biagioni per il Messina, di scena sul neutro di Roccella contro il Locri. I calabresi, neopromossi, sono a sorpresa la terza forza del torneo, alle spalle del lanciatissimo Bari e della sorprendente Nocerina. I peloritani invece hanno già cambiato manico, dopo un avvio di stagione quanto mai deludente, soprattutto dopo i proclami estivi del presidente Sciotto. Tre le novità nell’undici schierato dall’ACR sul neutro di Roccella: dentro Ragone, Barbera e Genevier, che rientra dopo la squalifica. Indisponibili Meo e Cocimano, oltre al lungodegente Ba.
La cronaca. Dopo appena cinque minuti il Messina è costretto ad operare un cambio: Russo rileva l’infortunato Cossentino, protagonista fin qui di un avvio di stagione davvero sfortunato. Avvio avaro di emozioni ma non di agonismo. Al 17’ sugli sviluppi del primo corner del match, impreciso il colpo di testa di Genevier. Gli ospiti crescono con il passare dei minuti e acquisiscono sicurezza, dal momento che i locali non pungono. Arcidiacono si macchia di un brutto fallo al 28’, che gli costa il giallo e origina le proteste dei calabresi. Al 34’ primo sussulto del Locri, ma il tentativo di Caruso è davvero debole. Più pericoloso subito dopo Pannitteri, la cui conclusione viene deviata in corner. Al 38′ va di nuovo vicino al gol il Messina: la conclusione di Gambino viene rintuzzata ancora in angolo da Pellegrino. Nel finale di tempo Arcidiacono prima viene redarguito per un nuovo intervento falloso, poi non riesce ad agganciare un pallone in area. Le squadre vanno al riposo sullo 0-0 dopo un primo tempo combattuto, disputato sotto una pioggia battente che non accenna a diminuire.
In avvio di ripresa il Messina mostra i muscoli e guadagna metri. Al 10′ la missione sembra compiuta: Petrilli viene infatti steso in area e ottiene un calcio di rigore. Dal dischetto, però, Gambino si fa ipnotizzare da Pellegrino, che salva il risultato. Il punteggio, almeno per il momento, non cambia. I peloritani sembrano comunque incassare bene la cocente delusione per l’opportunità sprecata. Al 21′ ci prova Traditi, che però non inquadra lo specchio della porta. Doppio cambio operato da Scorrano, che prova a scuotere i suoi, che al 26′ non sfruttano una buona opportunità, dopo un mancato intervento di Barbera e Ragone. Biagioni risponde con l’ormai consueta staffetta nel finale tra Petrilli e Rabbeni, che si scambia la corsia con Arcidiacono. Al 32′ è proprio il furetto catanese a involarsi che, dopo un doppio dribbling, impegna severamente Pellegrino, che si rifugia in angolo. Sugli sviluppi della battuta, Genevier di testa sfiora ancora un vantaggio, che a questo punto sarebbe meritato. Adesso c’è una sola squadra in campo: al 36′ Traditi conclude fuori di poco un altro bel contropiede. Non accade più nulla: finisce 0-0. Un pareggio che va bene più ai locali che al Messina, che dovrà tornare a vincere in casa per scalare la graduatoria.
Il tabellino. Locri – Messina 0-0
Locri: Pellegrino, Mazzone (28′ st Libri), Coluccio (C), Comito, Caruso (39′ st Tedesco), De Marco (25′ st Angotti), Pirrone, Pagano, Strumbo, Condomitti, Pannitteri. In panchina: Maraolo, Fania, Isabella, Baccillieri, Bruzzese, Cocuzza. Allenatore: Scorrano.
Messina: Ragone, Dascoli, Barbera, Cossentino (5’ pt Russo), Porcaro, Traditi, Arcidiacono, Biondi (40′ st Bossa), Gambino, Genevier, Petrilli (31′ st Rabbeni). In panchina: Compagno, Guehi, Mancuso, Carini, Cimino, Biancola. Allenatore: Biagioni.
Arbitro: Simone Piazzini di Prato. Assistenti: Crescenzo Mazzuoccolo e Alfredo De Falco, entrambi di Nola.
Note – Al 10′ st rigore fallito da Gambino (M). Ammoniti: al 28’ pt Arcidiacono (M), al 12′ st Biondi (M). Corner: 2-3. Recupero: 2′ pt e 3′ st.