Dopo il primo approccio alla vigilia della sfortunata trasferta di Torre del Greco, il nuovo corso del Messina è atteso dalla “prima” casalinga, contro il Castrovillari, in una sfida tra le due principali deluse di questo inizio di torneo.
Il direttore sportivo Gianluca Torma invita comunque a non sottovalutare l’avversario, al quale ha strappato la corona di calabrese più competitiva la rivelazione Locri: “La formazione allenata da Sasà Marra è rognosa e può fare affidamento su tanti buoni calciatori. In un campionato ci sono sempre le sorprese e la principale è il Locri, che viene dall’Eccellenza e con entusiasmo sta facendo molto bene. Ma nel calcio si può ribaltare tutto in breve tempo e basta davvero poco per fare cambiare i giudizi nei confronti di tutti”.
Una frase che, è l’auspicio del presidente Pietro Sciotto e della tifoseria giallorossa, presto si potrà adattare anche al Messina, un po’ come avvenne l’anno scorso con l’avvento di Modica in panchina: “Stiamo lavorando bene. Mister Biagioni è un grande lavoratore e sta dando il massimo. Dice che le cose che pensa, è una persona sanguigna. In settimana ha voluto degli allenamenti intensi e la squadra sta rispondendo. Dobbiamo guardare a noi stessi e soprattutto all’aspetto mentale. Bisogna passare dalle parole ai fatti. Toccato il fondo, bisogna risalire”.
L’assenza di Russo in difesa riduce al minimo le varianti dietro, con Biancola e Dascoli che potrebbero affiancare gli over Porcaro e Cossentino, mentre in mezzo torna dopo la squalifica l’esperto Genevier. Il tridente non sembra in discussione: “Il tecnico non è un integralista, il 4-3-3 è il suo modulo di partenza ma in questi giorni ha provato anche altro. Vuole tutti concentrati, sul pezzo perché è l’applicazione settimanale a stabilire chi scende in campo. Adesso contano senso di appartenenza e spirito di sacrificio”.
Il Messina ha subito ben 15 reti nelle prime sei giornate e quindi la svolta è attesa prima di tutto in difesa. Torma non si nasconde: “I numeri sono impietosi: siamo la peggiore difesa ma la responsabilità è di tutti. Si vince e si perde tutti insieme. Vedo applicazione e voglia di riscatto. Non conta il singolo, solo con il gruppo unito possiamo uscire da questa situazione”.
La società monitora gli svincolati, soprattutto sul fronte under. Non è stato ancora deciso se il terzino destro Victor Lundqvist, classe 2000, cresciuto in patria nel Malmö e nel Trelleborgs, verrà tesserato o meno: “È un momento conoscitivo. Siamo vigili sul mercato, soprattutto per il parco under. Anche se dobbiamo tornare a vincere con continuità con l’attuale rosa. Lundqvist ha offerto ottime risposte sul campo. Ora dobbiamo valutare i tempi per il tesseramento, perché occorre il transfer della federazione svedese. Se si allungheranno di molto non avrà senso aspettare settimane prima di formalizzare la sua posizione”.
Basti pensare a quanto accadde un anno fa, quando il francese Imad Zmimer, oggi alla Cavese, non ottenne mai il placet. L’innesto di Lundqvist amplierebbe le scelte tra i 2000. Considerando il calo di rendimento di Meo, candidato comunque a un posto da titolare tra i pali, e l’infortunio di Guehi, Biagioni può contare solo su Pizzo e i giovani cresciuti in casa, come i 2001 Barbera e Mancuso.