Mentre il sindaco Cateno De Luca si recava in Prefettura e presso la sede dei Vigili del Fuoco, con relativi annunci sui social, per riaprire al pubblico il “Franco Scoglio”, si sono registrati segnali contrastanti sul fronte dell’accesso, almeno delle squadre, al “Giovanni Celeste”. La ditta incaricata lavora già da un mese nella struttura di via Oreto e, in particolare, ha ripristinato l’impianto d’irrigazione, anticipando le somme necessarie, su incarico dell’ACR Messina, che fino allo scorso 30 settembre aveva in comodato d’uso i due principali stadi cittadini.
Dopo mesi di abbandono, il campo da gioco era ormai inutilizzabile, anche a causa dell’impossibilità di innaffiarlo. “Sono state sostituite la centralina e il motore per l’irrigazione e le cisterne, che erano quasi tutte bucate – chiarisce il responsabile del vivaio, Franco Calatozzo –. Abbiamo anche ripristinato i dodici irrigatori: otto sono nuovi, quattro sono stati riparati. Negli ultimi giorni è già rispuntata l’erba e, se verrà effettuata una nuova concimazione e disinfezione, tra un mese o al massimo tra un mese e mezzo, il terreno sarà pronto per gli allenamenti”.
Il “Celeste” è stato appena concesso dal Comune al Città di Messina, che tornerà quindi a qualche anno di distanza nello storico impianto che era stato rimesso a nuovo nel corso della gestione dell’allora presidente Elio Conti Nibali e del compianto Giovanni Piero De Leo. Ma il passaggio di consegne tra ACR e Città, previsto proprio per la mattinata di oggi, non si è tenuto.
Il Dipartimento Sport del Comune, come riferiscono il responsabile Salvatore De Francesco e il dirigente Orazio Andronico, ha riscontrato infatti l’irruzione da parte di ignoti, che hanno divelto gli estintori e spruzzato la schiuma in alcuni locali interni. Palazzo Zanca ha evidenziato inoltre la presenza di materiale accatastato e rifiuti nei locali interni, che a questo punto dovranno essere ripuliti. Quasi a dare conferma alle recenti accuse del primo cittadino Cateno De Luca. Gli atti vandalici risalirebbero comunque al mese scorso.
L’ACR intanto si è alternato tra San Filippo e il “Marullo” di Bisconte, anche per preservare il fondo della struttura in cui disputa le gare casalinghe. Ed è proprio Calatozzo a spiegare perché: “La squadra la scorsa settimana ha lasciato libero per qualche giorno il “Franco Scoglio”. Abbiamo infatti effettuato un trattamento anticrittogamico e fungicida, finalizzato ad evitare la presenza di eventuali parassiti, e una nuova concimazione”. L’utilizzo intensivo e l’ingresso anticipato dei calciatori sul terreno di San Filippo ne avevano infatti già messo a dura prova la resistenza.
La collocazione dei palchi per i concerti di Vasco Rossi e Negramaro, la rottura di un tubo di irrigazione e gli allenamenti quotidiani avevano in parte vanificato i primi interventi della stessa ditta Calatozzo, che non a caso aveva dovuto collocare del “prato pronto” nelle aree in cui non aveva ancora attecchito l’erba, a ridosso dell’esordio ufficiale in campionato con il Bari. Con la collaborazione del Camaro, che ha messo a disposizione il sintetico del “Despar Stadium”, si è potuta sfruttare una piccola finestra utile per dare un po’ di respiro al manto erboso del “Franco Scoglio”. Che stante l’indisponibilità per la D di “Celeste” e “Marullo” dovrà con ogni probabilità continuare ad ospitare i match ufficiali di ACR e Città di Messina.