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Messina

De Luca risponde agli striscioni: “Dico no a pressioni e illecite autogestioni”

È letteralmente senza freno il sindaco di Messina Cateno De Luca, che in due nuovi post su Facebook è tornato ad apostrofare duramente l’ACR, a suo avviso corresponsabile della nuova chiusura al pubblico del “Franco Scoglio”, la terza in un mese e mezzo.

Sciotto e De Luca
Il presidente Pietro Sciotto e Cateno De Luca (foto Nino La Macchia)

“Da mesi aspettavamo che Sciotto regolarizzasse la situazione amministrativa con il Comune, ma la polizza assicurativa che doveva arrivare da mesi con il resto della documentazione è stata trasmessa solo due giorni fa, cioè venerdì 12 ottobre. Tutto il procedimento si è svolto in ritardo poiché Sciotto & company pensavano di farla franca come l’anno scorso, cioè senza garanzie assicurative”, si legge nel post del primo cittadino, che temeva le contestazioni dei tifosi nel corso del suo comizio domenicale, poi rinviato per le avverse condizioni meteo.

Durissimo anche l’attacco nei confronti del direttore generale Lello Manfredi, con un riferimento alla devastazione della foresteria, avvenuta nel corso dell’ultima annata di C, in cui Stracuzzi e Proto si alternarono alla presidenza: “Al buon Manfredi consiglio di misurare le parole che scrive e che profferisce perché prive di alcun fondamento. Comunque, si sta chiudendo la fase che ha caratterizzato i nostri stadi come i pisciatoi di alcuni personaggi che li hanno sfruttati e li hanno fatti vandalizzare, ma non hanno pagato mai… Vero, Lello?”. 

striscione
Uno dei tre striscioni esposti al “Franco Scoglio” (foto Nino La Macchia)

In serata, il primo cittadino ha postato anche le foto degli striscioni in cui veniva contestato e replicato per le rime alla tifoseria organizzata: “Non ho paura di certi personaggi che fanno i bulletti perché ritengono di avere gli attributi. Andate avanti per la vostra strada che io farò la mia. Continuando così lo stadio non credo che aprirà presto al pubblico. Certe pressioni e gestioni abusive finiranno anche allo stadio perché non consento più l’illecita autogestione! Dedico una bella pernacchia agli autori di questi striscioni”. Toni tutt’altro che istituzionali e muro contro muro con la società che non ha precedenti. Il calcio messinese ha davvero toccato il fondo, dentro e fuori dal campo.

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