La Cittanovese si conferma avversario ostico tra le mura amiche e dopo il successo con il Rotonda arriva un pareggio con il quotato Messina, che ancora una volta – a dispetto di proclami estivi e blasone – è protagonista di un avvio di campionato al piccolo trotto, originato dal tempo perso in estate e da un avvicendamento in panchina a preparazione in corso.
Ecco perché il tecnico reggino Domenico Zito parla quasi di occasione perduta più che di impresa: “Alla vigilia obiettivamente un risultato così poteva rappresentare un punto guadagnato. Vedendo la prestazione invece mi verrebbe da dire che abbiamo perso due punti. Abbiamo creato otto occasioni da rete contro un avversario di categoria superiore”.
Il tecnico calabrese, ai microfoni di Radio Amore, ha tenuto infatti a rimarcare il valore dell’ACR: “Tenere Rabbeni e Petrilli in panchina è un lusso incredibile in serie D. Genevier e Arcidiacono fanno la differenza in C, una categoria che ho conosciuto peraltro con la Reggina. Li abbiamo limitati, ma era impossibile neutralizzarli”.
I giallorossi sono riusciti soprattutto a mettere in difficoltà la retroguardia del Messina, che ha incassato già dieci reti dopo quattro giornate: “Siamo stati attenti in fase di non possesso. Ci siamo schierati con il 3-4-3 proprio per pungerli con le nostre verticalizzazioni. Loro ci hanno punito su alcuni errori in fase di ripartenza. Tutto dipende da come li affronti: se li attacchi spalle alla porta esalti le qualità dei loro difensori, se invece provi ad affondare frontalmente li metti in difficoltà nei primi metri”. Un’analisi chiara, che fotografa gli eccessivi balbettii del pacchetto arretrato dell’ACR.