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Messina

Equilibrio all’esordio, ma crolla la Turris. Sprint di Troina e Sancataldese

Prematuro rompere il ghiaccio, al rientro sui campi della Serie D. Prevale infatti il segno “X” nelle gare inaugurali del campionato, con quattro pareggi e due soli sussulti.
In trasferta, a vincere, è soltanto il Bari, che legittima già il titolo di squadra da battere affondando il Messina, per 3-0, al Franco Scoglio. Apre Floriano, raddoppia Simeni e chiude l’ex Pozzebon (QUI la cronaca).

Super esordio per la formazione di Mimmo Giampà, ben oltre i pronostici contro la quotata Turris

In testa alla classifica balza però il Roccella, assoluta sorpresa. La giovane truppa di Giampà fa uscire la Turris con le ossa rotte dal proprio campo, imponendosi per 4-1. Avanti dopo pochi secondi, con Santoro, gli jonici la chiudono con Catalano e Kargbo già al 16′. Alleggerisce il parziale Longo, l’approccio è da incubo per i quotati corallini. Che, sul finale, restano in 10 e lasciano spazio alla seconda rete Kargbo.

Al primo giro stanno così nel gruppo di testa anche due siciliane. Il Troina supera 2-1 l’Acireale, nel derby tra le due formazioni rivoluzionate dal mercato. La sblocca l’ex di turno Piyuka, su rigore e raddoppia Didiba. Magra consolazione la rete di Campanaro per i granata.

Sancataldese
La Sancataldese targata Mascara domina la sfida con la Cittanovese (foto Nino La Macchia)

E con lo stesso slancio parte la Sancataldese, che stende e tiene sul ring nella ripresa la Cittanovese. 3-2 è il finale che pende a favore dell’undici di Peppe Mascara, avanti 2-0 all’intervallo con una doppietta di Damiano Lo Giudice, ex Città di Messina. Nella ripresa i calabresi rientrano in partita con un gol di Canale, ma Ficarrotta ristabilisce le distanze dal dischetto. Il finale si scalda con il 3-2 firmato Ciccone ed un’espulsione per parte. Ma i verdeamaranto brindano già ai primi tre punti.

Con un successo esordisce anche il Rotonda, al ritorno in quarta serie nella sede provvisoria di Castrovillari. I lucani superano di rigore e col minimo sforzo il Marsala, piegato proprio dagli undici metri da Flores.

Città di Messina
L’orgoglio salva la Palmese che, ai nastri di partenza in extremis, costringe allo 0-0 il Città di Messina

La restante metà del tabellone è tutta per i pareggi, strappati all’unico turno giocato a carte coperte. Succede così che la Palmese, sequestrata dalla Guardia di Finanza e per tutta la settimana a rischio ritiro, imponga il a reti bianche al Città di Messina, che il campo della neroverde l’aveva violato nel preliminare di Coppa Italia.

O che l’Igea Virtus si lasci alle spalle ritardo e difficoltà accumulati nella costruzione dell’organico, imbrigliando il Gela. Una magia di Vona, su punizione, ripiana appunto l’iniziale vantaggio nisseno ad opera di Sicignano, in uno stadio Presti a porte chiuse che, dall’1-1, fa partire lo Zeman team col a manofreno tirato.

Gela
Già in chiaroscuro la formazione nissena, raggiunta sull’1-1 dall’Igea Virtus (foto sito ufficiale Gela)

Ma altrettanto coraggio dispensano Nocerina e Portici, di fronte a due avversarie in rampa di lancio. I ridimensionati rossoneri tengono in mano la sfida con la neopromossa Locri, che subisce il vantaggio irpino ad opera di Simonetti salvo fissare il pareggio con Pannitteri nella ripresa.

Gli azzurri, invece, rallentano la partenza di un corazzato Castrovillari, bloccato sempre 1-1. Sul gol del primo tempo passano in vantaggio i campani, in gol con Sorrentino. Ad assegnare un punto ai rossoneri è invece Ungaro, che pareggia sul finale.

E fra sette giorni metà della pole position è in palio al San Nicola, che farà della Sancataldese l’altra protagonista dell’esordio del Bari in casa. Per scrollarsi subito di dosso i fantasmi giocano Marsala e Turris, che tra le proprie mura sfidano l’accelerata di Roccella e Troina.
Sullo Stretto, invece, è già tempo di derby. Il Città di Messina entra nel cuore della Serie D ricevendo il Gela. Al D’Alcontres c’è subito Igea Virtus-ACR Messina.

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