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Città, Alessandro: “Cerchiamo giovani affamati”. Cardullo: “In rosa under validi”

Il Città di Messina è al lavoro per definire la rosa che prenderà parte al prossimo torneo di serie D. In occasione della presentazione della riconfermata dirigenza, il direttore sportivo Angelo Alessandro ha fatto il punto sulle linee guida del club: “Abbiamo bisogno di giovani che abbiano fame, di ragazzi che hanno già giocato in questi campionati o vinto in Eccellenza. Noi ne abbiamo già alcuni in organico. Speriamo di trovare elementi che vogliono rivalutarsi, farsi notare e migliorare. Non è detto che si debba per forza ingaggiare il grande nome, che poi magari bada soprattutto all’ingaggio. Si possono trovare elementi di spessore, senza fare follie”.

Lo Re e Alessandro
Il presidente Maurizio Lo Re e il direttore sportivo Angelo Alessandro

Il direttore generale Giovanni Cardullo ha ricordato gli obblighi regolamentari: “In prima squadra dovranno esserci quattro under titolari, un ’98, due ’99 e un 2000. Avremo almeno dodici juniores in rosa. Tra gli over non cercheremo veterani con grande esperienza, ma under 25 che hanno fame e voglia di giocare e aiutarci a raggiungere gli obiettivi prefissati”.

Previste una decina di conferme nell’organico che ha conquistato l’ultima promozione:Codagnone, classe ‘97, pur non essendo più un under, ha voglia di emergere. Anche Silvestri e Di Stefano hanno ottenuto due promozioni consecutive. Probabilmente avranno l’occasione di mettersi in mostra anche in D. Valorizzeremo quello che abbiamo già in casa e guarderemo al meglio che offre il nostro territorio”, ha aggiunto il dirigente.

Giuseppe Furnari
Giuseppe Furnari riconfermato sulla panchina del Città di Messina

“Vogliamo far crescere ancora il settore giovanile e la scuola calcio, che rappresenta già una realtà d’elite”, ha concluso Cardullo. Una linea confermata dal ds Alessandro: “La programmazione di un settore giovanile deve essere pianificata in un’ottica pluriennale. Abbiamo già elementi in prima squadra che hanno fatto parte della scuola calcio e compiuto la trafila nel vivaio, che in futuro potranno magari ambire ad altri palcoscenici”.

Articolato e dispendioso il lavoro al quale sono chiamate le società, soprattutto in tempi di magra dal punto di vista economico: “Conta molto la qualità dei tecnici, che devono essere professionali e dare una prospettiva ai giocatori. Bisogna inculcare una mentalità vincente nei ragazzi fin dagli Esordienti, per farli arrivare in prima squadra con la testa di un professionista”.

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