Da “bestia nera” nei derby all’avventura sulla panchina giallorossa. L’imprevedibilità legata al mondo del calcio regala anche di queste storie. Francesco Cozza da Cariati, classe 1974, oltrepassa lo Stretto: è lui l’uomo scelto dal presidente Pietro Sciotto e dal ds Carmelo Rappoccio per succedere a Giacomo Modica. Manca solo l’ufficialità. Una prospettiva che ha suscitato, però, il disappunto della tifoseria del Messina, che ha già apertamente manifestato il proprio dissenso con vari striscioni apparsi in città. Si è schierato anche un “big” del passato, Enrico Buonocore, abbastanza esplicito sui social: “Una cosa vergognosa”.
Da “bandiera” della Reggina nel periodo più fulgido del club calabrese – in gol anche nello spareggio salvezza contro l’Atalanta – Cozza ha dato più di un dispiacere al Messina, quando i derby erano sentitissimi e gli stadi ribollivano d’entusiasmo. Episodi che, a distanza di tempo, non sono stati evidentemente dimenticati. Lo 0-0 in B del campionato 2001-02, nella gara ricordata per l’espulsione di Godeas e il terribile infortunio di Buonocore, fu soltanto l’antipasto. In Serie A le altre puntate. Il 21 dicembre 2005, nel derby d’andata disputato sotto Natale, Cozza realizzò l’1-1 a 4’ dallo scadere, pareggiando i conti dopo il vantaggio giallorosso firmato Di Napoli. Colpo di testa ad insaccare in rete, con la porta rimasta sguarnita a seguito dello scontro tra Storari, De Rosa e Zanchi. Esultanza irrefrenabile, quindi, con le mani alle orecchie per il 10 amaranto, a zittire il pubblico del San Filippo, e punto insperato per gli amaranto di Mazzarri che erano rimasti in inferiorità numerica per il rosso inflitto a Tedesco.
Il remake quattro mesi più tardi, nel derby dello Stretto che certificò, insieme, la salvezza della Reggina e l’amarissima retrocessione del Messina per mano dei “cugini”. Il marchio di Cozza nel 3-0 del “Granillo”, con il centrocampista ad aprire le marcature nella ripresa, prima delle reti di Amoruso e Bianchi. Messina riammesso in A grazie alle sentenze di Calciopoli e ancora Cozza sulla sua strada nel 2006-07. Trasferitosi al Siena, infatti, il centrocampista mise a segno nei minuti di recupero il gol del definitivo 3-1 (dopo le reti di Riganò su rigore, Konko e Frick) nella sfida del “Franchi”, celebrato con le mani alle orecchie come ai tempi della Reggina, ad indispettire i supporters giallorossi. Una stagione nera per i peloritani, culminata con la discesa in B, cominciata sotto la guida di Bruno Giordano e caratterizzata da svariati, quanto inutili, cambi in panchina.
Più lieto per i colori giallorossi, invece, il precedente contro Cozza nelle vesti di allenatore. Nel 2014 fu il tacco di Luca Orlando, all’esordio con la maglia del Messina, a decidere la sfida del “Granillo”, condannando alla sconfitta gli amaranto. A far festa la squadra di Grassadonia, con il rivale costretto a leccarsi le ferite.
Tutto ribaltato qualche anno dopo: Cozza, salvo un improvviso passo indietro della proprietà dell’ACR, si appresta a diventare il nuovo allenatore del Messina e vuole cambiare la storia, andando a caccia della seconda promozione in C dopo quella conseguita alla guida della Sicula Leonzio. I tifosi non gradiscono la scelta del presidente Sciotto e il tempo dirà, in caso di matrimonio, se da Cozza arriverà un piccolo risarcimento dopo i tanti dispiaceri da avversario.