Il purgatorio della Milazzo calcistica potrebbe essere terminato, il “Marco Salmeri” è pronto a riaprire i battenti per una compagine rossoblù che si affaccia al prossimo campionato di Eccellenza con ritrovato entusiasmo. Stupire divertendo: questa la parole d’ordine di Pasquale Ferrara, nuovo condottiero rossoblù pronto a portare anche a Milazzo il suo credo calcistico. La ricerca del risultato attraverso il gioco sono un marchio di fabbrica imprescindibile dell’ex tecnico di Sant’Agata e Camaro, che può confrontarsi con una piazza storica, con una tifoseria appassionata, che ha voglia di rivedere il Milazzo ad alti livelli, dopo dodici mesi d’astinenza. Con l’equivoco legato alle due squadre, dal momento che la Virtus – capace di coinvolgere vecchie glorie come Orioles e Guido – disputerà invece il torneo di Promozione.
Ma a far breccia nel cuore di Ferrara è stato il progetto presentato dalla nuova proprietà: “Credo che una persona come Velardo sia una garanzia – ha detto il tecnico – perché viene da una famiglia di dirigenti che hanno investito nel calcio. Prima di lui ci sono stati suo padre e suo nonno che hanno fatto bene. Un progetto serio e ambizioso, che punta a far tornare protagonista il Milazzo. Stiamo parlando di una piazza importante, storica, con un buon numero di tifosi che seguono la squadra sia in casa che in trasferta, loro devono essere il nostro stimolo per fare bene”.
Ferrara poi si sofferma sull’addio al Camaro, arrivato al termine di una stagione positiva, considerato che al suo arrivo in panchina la compagine messinese si trovava invischiata nei bassifondi della classifica per poi terminare il campionato in zona playoff dopo una bella cavalcata: “Con la società ho messo subito le cose in chiaro e ho immediatamente fatto capire le mie intenzioni, che erano quelle di migliorare il quinto posto della passata stagione. Per me fare un campionato da zona destra della classifica voleva dire fare un passo indietro rispetto al lavoro svolto. Non ci siamo trovati d’accordo, soprattutto su quei due o tre nomi che avevo proposto per migliorare la rosa e quindi abbiamo deciso di non proseguire il rapporto. Rimango comunque legato al Camaro, stanno portando avanti un progetto molto ambizioso sul lungo termine. Ho avuto la fortuna di lavorare in un ambiente fatto di persone serie e competenti”.
Toccherà partire quasi da zero, ma Ferrara sui giocatori ha le idee molto chiare: “Qualche nome già c’è, giorno 23 partiremo con una sorta di pre-preparazione. La società non mi ha chiesto di vincere il campionato, ma di fare una stagione di alto profilo, arrivando ai playoff. Per me è importante mettere mano alla squadra fin dalle primissime battute. La passata stagione ce lo ha insegnato, i nomi non contano, servono organizzazione e personalità. Per i nomi, il campionato lo avrebbe dovuto vincere il Sant’Agata e non il Città di Messina, ma in questa categoria sono altri i fattori a fare la differenza. Questa è una piazza in cui il pallone pesa dieci volte di più rispetto ad altre realtà, non cerco giocatori di grido che si abbattono alla prima difficoltà, ma elementi che siano disposti a sacrificarsi con umiltà e personalità”.