All’indomani dell’incontro con il sindaco Cateno De Luca, il presidente del Messina Pietro Sciotto ha lavorato alla definizione della pratica relativa all’iscrizione. Alla fideiussione bancaria da 31mila euro vanno aggiunti i 16.500 euro di tasse associative. In giornata arriverà infine il nulla osta del Comune per l’utilizzo del “Franco Scoglio”, in attesa di eventuali buone nuove sul “Celeste” nel corso delle prossime settimane.
La priorità del nuovo direttore sportivo Carmelo Rappoccio è ovviamente l’individuazione dell’allenatore. Con la proprietà impegnata su altri fronti, la scelta è stata posticipata di qualche giorno. Ai profili già noti si è aggiunto quello di Giorgio Roselli, l’ex tecnico del Cosenza, con cui vinse la Coppa Italia di Lega Pro, senza panchina dalla fine del 2016. In carriera anche la conquista di un torneo di serie C2 con il Varese, nel lontano 1998, e le due promozioni consecutive con la Cremonese, portata dalla C2 alla B tra 2003 e 2005.
Restano comunque in piedi le candidature di Peppe Raffaele, che ha condotto l’Igea Virtus alla conquista dei playoff del girone I soltanto due mesi fa, e Ciccio Cozza, che nel curriculum ha i campionati vinti tra i professionisti con il Catanzaro e tra i dilettanti con la Leonzio ma anche i noti trascorsi nella Reggina, che proprio non vanno giù alla tifoseria organizzata.
Sul fronte dell’organico, Rappoccio ha già avviato i contatti con vari potenziali acquisti, ma la definizione delle trattative è ovviamente subordinata al parere e alle scelte del nuovo allenatore. Il dirigente è una delle tre nuove figure ufficializzate dalla proprietà. Dopo avere lavorato dietro le quinte un anno fa, nel corso del ritiro estivo, ritrova a Messina il segretario generale Massimo Bandiera, con cui aveva lavorato anche nell’Hinterreggio. Non è un volto nuovo neppure il nuovo team manager, Gianfranco Laganà, che Rappoccio incrociò da calciatore, ai tempi della Villese.
Tra le poche indicazioni già emerse quella relativa al ritiro. Avviati numerosi contatti, sui quali vige ancora il riserbo. La struttura che ospiterà la preparazione estiva, su indicazione del presidente Sciotto, sarà però sicuramente in Sicilia. L’ACR non si alternerà più tra l’isola e la Calabria, come avvenne un anno fa, quando si spostò nelle varie sedi di Rocca di Caprileone, Villaggio Palumbo, in Sila, e Torregrotta, con un organico in continua evoluzione, che fu poi il preludio alla rinuncia alla Coppa Italia e alla partenza ad handicap in campionato. Errori di cui bisognerà far tesoro.